Per dire no alla Mafia nasce il Comitato ristretto per la legalitè

Il comitato è¨ composto dai presidenti o loro rappresentanti di Confcommercio Lecce, Confindustria Lecce, Coldiretti Lecce, Claai Lecce e Casa Artigiani Lecce. La segreteria è¨ stata affidata alla Claai.

Costituito il Comitato Ristretto per la Legalità. La decisione è stata presa al termine dell'incontro tra associazioni datoriali e sindacali, che hanno partecipato all'incontro tenutosi presso la Camera di Commercio di Lecce a seguito dell'iniziativa assunta dalla Claai (Confederazione delle Libere Associazioni Artigiane Italiane) leccese, con l’obiettivo di dar vita ad una serie di azioni funzionali a sostenere le imprese ed il tessuto sociale della provincia leccese nonché le Istituzioni e le Forze dell’ordine nella quotidiana attività di contrasto alla criminalità organizzata.

Il comitato è composto dai presidenti o loro rappresentanti di: Confcommercio Lecce, Confindustria Lecce, Coldiretti Lecce, Claai Lecce e Casa Artigiani Lecce. La segreteria è stata affidata alla Claai. In occasione della prima riunione è stato approvato un documento che traccia le linee fondamentali delle attività da svolgere nei prossimi mesi dalle Associazioni e dal Comitato stesso.

Le associazioni imprenditoriali e il sindacato unitario dei lavoratori dipendenti credono nella immediata necessità di un rigoroso impegno civile contro la mafia, la criminalità organizzata, il sistema dell’illegalità diffusa e contro ogni violenza sulle persone, sulle imprese, sulle istituzioni. Hanno deciso, pertanto, di attivarsi unitariamente e concretamente in una rinnovata battaglia, chiamando alle loro specifiche responsabilità tutte le Istituzioni e gli apparati dello Stato, in particolare la Pubblica Amministrazione, i cui atti devono essere informati alla massima trasparenza.

La criminalità rischia di penetrare nel tessuto economico produttivo sano, specie nel settore turistico. La microcriminalità e l’illegalità diffusa rischiano di stravolgere in modo definitivo le regole del mercato per fare prevalere l’arbitrio sulla competitività. Le organizzazioni firmatarie dell’appello ritengono che, nonostante la gravità della situazione attuale, esistano ancora margini utili per opporsi risolutamente al salto di qualità che la criminalità ha compiuto in questi anni, erigendosi, addirittura, a “sistema di protezione” delle imprese. Tale fenomeno suscita un allarme sociale che nessuno potrà più né sminuire né sottovalutare.

È  in tal senso che va letta la forte denuncia del procuratore Cataldo Motta secondo il quale “pensare che nel Salento non vi sia la mafia è un grave errore”. Le organizzazioni sindacali e datoriali, pur operando nei rispettivi ambiti di attività e nel rispetto delle autonomie, ritengono necessario concordare obiettivi comuni di crescita e sviluppo, regole di comportamento e relazioni negoziali che valorizzino i diritti dei lavoratori, le esigenze di operatori e imprenditori commerciali e garantiscano la permanenza giuridica e fisica dell’impresa nella legalità. La specificità dei ruoli di ciascuna associazione non impedisce, infatti, di selezionare obiettivi prioritari per i quali operare congiuntamente.

E gli obiettivi nel dettaglio sono: un moderno sviluppo del Salento trainato da un turismo di qualità; un più incisivo ruolo delle organizzazioni di categoria; una nuova e forte consapevolezza; la decisa battaglia contro il racket con un attento presidio del territorio; una dotazione di efficienti sistemi di controllo per il sistema creditizio al fine di evitare il riciclaggio di denaro sporco; un turismo che cresca senza il pericolo di infiltrazioni mafiose.



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