
Pian piano si riparte. Con calma, pazienza. Eppure, i risultati cominciano a vedersi. Addirittura, nel primo semestre le esportazioni sono complessivamente aumentate, sebbene la crescita sia state frenata dall'andamento negativo del mercato siderurgico. Questo è uno dei dati contenuti nell’aggiornamento congiunturale de "L'economia della Puglia" presentato ieri a Bari in anteprima alla stampa nella sede della Banca d'Italia. Stando al rapporto – in parte riportato una nota ANSA – emerge che la Puglia torna a crescere seppur modestamente nei primi 9 mesi del 2015 e la situazione del mercato del lavoro migliora."Gli indicatori congiunturali – spiega il documento – evidenziano il ritorno ad una crescita modesta”.
L'attività industriale è migliorata lievemente e secondo le indicazioni del sondaggio condotto da Banca d'Italia le imprese che dichiarano un'espansione del fatturato sono diventate più numerose di quelle che dichiarano un calo, soprattutto tra le realtà più grandi e tra quelle più orientate ai mercati internazionali. Gli investimenti, purtroppo, rimangono deboli. E nelle previsioni delle imprese dovrebbe ristagnare anche nel 2016. Dopo 7 anni di contrazione l'attività produttiva, nel settore dell'edilizia si registra un lieve incremento. La crescita del traffico di passeggeri – associata all'aumento delle presenze di turisti, soprattutto stranieri – non si riscontra invece nei porti dove il traffico passeggeri è diminuito.
Capitolo occupazione. “Nel primo semestre 2015 gli indicatori del mercato del lavoro – è detto nel documento – hanno registrato un miglioramento significativo: il numero degli occupati è aumentato ed il tasso di disoccupazione è diminuito, rimanendo tuttavia elevato rispetto alla media nazionale”. “Il lieve recupero dell'attività produttiva si è però riflesso solo in parte sulla dinamica del credito. L'attenuazione della flessione dei prestiti ha riguardati quasi tutti i settori produttivi mentre il credito al comparto manifatturiero ha evidenziato un incremento”.
Quanto alla famiglie? Rispetto alla riduzione del credito al consumo "si è contrapposta la crescita dei mutui per l'acquisto delle abitazioni".