Visure catastali, ecco spuntare i metri quadri. Cosa cambia per le tasse?

Cambia il documento d’identità per gli immobili italiani. Oltre ai dati identificativi dell’appartamento, fa il suo ingresso il calcolo della superficie in metri quadri. La nuova Legge porta cambiamenti. Abbiamo sentito il responsabile FederProprietà, Alessandro Bonura.

"Una novità che semplifica la vita ai proprietari di 57 milioni di immobili". È quanto si legge in un comunicato stampa dell'Agenzia delle Entrate che da ieri ha reso disponibili nelle visure catastali anche il dato relativo alla superficie degli immobili. Quindi, oltre ai dati identificativi dell’immobile (comune, sezione urbana, foglio, particella, subalterno) e ai dati di classamento (zona censuaria, categoria catastale, classe, consistenza, rendita), nel documento di identità dell'immobile verranno riportatati anche i metri quadri di pertinenza. Inoltre, sarà riportata anche la superficie calpestabile ai fini del calcolo della Tari, la tassa sui rifiuti solidi urbani.
 
Per ora questa novità riguarda solo gli immobili che hanno fornito la planimetria durante l'ultimo censimento catastale. Per i restanti immobili, i contribuenti possono richiedere l'integrazione o la correzione dei dati con una apposita procedura per l'inserimento della piantina catastale. Quest'ultima procedura è obbligatoria, secondo la normativa vigente, nel caso in cui si decida di vendere un immobile in quanto il proprietario è tenuto ad attestare “la conformità allo stato di fatto dei dati catastali e delle planimetrie
 
L'introduzione di questa novità da un lato servirà al Fisco per verificare se nelle operazioni di compravendita le superfici degli immobili siano state "gonfiate", dall'altro permetterà ai contribuenti di avere sotto controllo la propria situazione e mettersi al riparo da eventuali errori di calcolo che possono comportare controlli, sanzioni e inadempimenti.
 
Potrebbe essere questo il primo passo verso una riforma complessiva del Catasto che dovrebbe prevedere il passaggio dal sistema basato sul numero dei vani ai metri quadri per il calcolo delle imposte dovute.  Quello che però non viene spiegato è il fatto che la "semplificazione" rischia di avere delle ripercussioni negative sui contribuenti in quanto i sindaci di quei comuni con i conti in rosso potrebbero andare alla ricerca di incoerenze tra le misure dichiarate e quelle risultanti al fisco per comminare sanzioni e aumentare le imposte. I contribuenti che rischiano di più sono quelli che hanno aggiunto superfici al proprio immobile (ad esempio con la copertura di una terrazza o di un balcone) ma senza la dovuta segnalazione, oppure quei proprietari che non hanno ancora provveduto a censire la planimetria.
 
«Il nostro sistema era un po' antiquato – spiega il responsabile fiscale di Federproprietà, Alessandro Bonura fermo ancora alla suddivisione in vani che rappresentano il locale tipico all'interno di un'abitazione, ma va detto anche che la dimensione dei singoli vani è diversa in ciascun comune che fissa la dimensione minima. Per cui oggettivamente si venivano a creare delle sperequazioni fra singoli comuni o anche all'interno dello stesso comune nell'epoca dell'accatastamento fra un immobile che poteva avere lo stesso numero di vani ma una superficie più ampia. In questo senso il passaggio al metro quadrato dovrebbe far perseguire una maggiore oggettività. Il pericolo, però, che anche come associazione abbiamo paventato, è quello di un aumento del costo degli immobili e anche del loro mantenimento. Il timore fondato è che nonostante questa sia stata presentata come una riforma a saldo zero per l'erario in realtà questo saldo zero sarà determinato da incrementi e aggravi nei confronti dei proprietari e in alcuni casi anche dei risparmi. Si rischiano – conclude Bonura – anche ripercussioni per quanto riguarda il mercato immobiliare, che sembrava stesse dando dei piccoli segnali di ripresa, in quanto l'aggravamento del valore catastale di un immobile in maniera significativa comporta sicuramente dei costi di transizione».
 
I contribuenti che vogliono conoscere i dati relativi al proprio immobile, previa procedura di registrazione, potranno vedere direttamente queste informazioni sul sito dell'Agenzia delle Entrate, mediante la "Consultazione personale online", fermo restando che tali informazioni possono comunque essere richieste gratuitamente allo sportello oppure all'ufficio comunale competente.



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