Contratti a termine: ecco cosa cambia per le aziende. L’analisi dell’associazione ‘Professionisti per le Imprese’

Si è svolto ieri Martedì 30 Settembre, presso la ‘Sala Satellite’ dell’Arthotel di Lecce, l’incontro intitolato ‘Contratto a termine: orientamenti ispettivi e regolamentazione della contrattazione collettiva’.

La disoccupazione galoppante è un problema da risolvere al più presto. Il Governo Renzi, a tal proposito, sta varando delle misure che puntano proprio al superamento di tale condizione; italiana, ma pian piano raffigurante anche buona parte dell'Europa. Serve, dunque, fare chiarezza. Ed ecco che si inserisce qui un'attenta tavola rotonda dedicata ad alcuni aspetti con cui la nuova legge sul lavoro, intenda superare la empre più tragica situazione dei nostri concittadini. In particolare, ciò che maggiormente interroga i datori di lavoro, oggi, va rintracciato nei primi interventi attuativi della contrattazione collettiva all'indomani dei cenni operativi forniti dalla circolare 18/2014 del Ministero del Lavoro. Ecco quindi che l'associazione salentina “Professionisti per le Imprese” prende spunto dalle recenti normative per analizzare l'argomento insieme ai propri associati.
 
Contratto a termine: orientamenti ispettivi e regolamentazione della contrattazione collettiva”. Questo il titolo dell'incontro tenutosi ieri, Martedì 30 Settembre, presso la 'Sala Satellite' dell'Arthotel di Lecce. Relatore d'eccezione, il dott. Iunio Valerio Romano, Responsabile dell'Unità Operativa di Vigilanza Ordinaria I presso la Direzione Territoriale del Lavoro di Lecce, soffermatosi principalmente sugli orientamenti ispettivi all'atto delle novità legislative fatte emergere durante i lavori.

Ad introdurre gli argomenti giornalieri, la dott.ssa Carmen Palumbo; dopodiché, consulenti del lavoro ed esperti in materia di giuslavorismo si sono confrontati sulla maggiore semplicità introdotta dalla legge sul contratto a termine. Il Job Act non ritiene più obbligatorio inserire la clausola che implica un motivo tecnico produttivo o organizzativo. Poco rilievo, però, i media hanno dato alla complessità di altri aspetti introdotti in itinere alla predetta semplificazione. I datori di lavoro debbono prestare molta attenzione al numero dei contratti a termine presenti in azienda; se questi infatti superano il 20% dei lavoratori a tempo indeterminato si può incappare in una sanzione amministrativa pari al 20 o al 50%.

Indicazione impassibile, che di fatti creerebbe diversi grattacapi soprattutto nella gestione dei dipendenti stagionali. Che tipo di inquadrature contrattuali deve garantire, ad esempio, l'imprenditore che abbisogna di un definito numero di persone per un lasso di tempo circoscritto? Di certo non potrà assumere tutti a tempo determinato proprio in ragione delle nuove regole. Serve una precisa lettura del testo legislativo laddove non sopraggiungano i classici casi che 'fanno scuola'. Lì, invece, sarà compito dell'ispettore interpretare al meglio la situazione, valutando se applicare o meno la relativa sanzione. «Una puntuale analisi in azienda – sostiene Maria Cristina Circhetta, presidente di 'Professionisti per le Imprese' – nei limiti quantitativi previsti, più quelli contrattuali e sui diritti di precedenza sulle discipline regolanti proroghe e rinnovi, risulta fondamentale per applicare correttamente il nuovo contratto a termine, evitando così spiacevoli sorprese. In un periodo, peraltro, in cui le aziende non possono permettersi il lusso di sbagliare».