Bari-Lecce 0-2, l’archiviazione un atto dovuto. Bisogna aspettare il processo a Semeraro e Quarta

Parla l’avvocato Giacinto Epifani, legale dei tifosi costituitisi parte civile nel procedimento nei confronti dell’ex presidente dei salentini. ‘L’archiviazione sulla presunta truffa riguardante il Bari non ha ancora posto la parola fine alla vicenda’.

"La decisione del Gip, su richiesta del Pubblico Ministero, di archiviare il procedimento riguardante la presunta truffa nei confronti della società del Bari é stata presa per fare in modo che Masiello non venga ascoltato nel processo a carico di Pierandrea Semeraro e Carlo Quarta ex art. 210 del Codice di Procedura Penale. É una questione tecnica. Le dichiarazioni che l'ex difensore biancorosso rilascerà il 28 febbraio prossimo avranno, così, un peso specifico differente". A parlare Giacinto Epifani, avvocato, legale dei tifosi giallorossi costituitisi parte civile nel processo nei confronti di Pierandrea Semeraro e Carlo Quarta, raggiunto dalla nostra redazione all'indomani della notizia dell'archiviazione sulla presunta truffa, nei confronti dell'A.S. Bari, riguardate alcune partite truccate, tra il 2008 e il 2011, tra cui il famigerato derby del "San Nicola" che vide la formazione di mister De Canio vincere per 2-0 e capitan Giacomazzi e compagni conquistare la salvezza nel Torneo di Serie A.

"Mi spiego meglio – prosegue l'avvocato – se non si fosse proceduto all'archiviazione, in base all'articolo 210 del Codice di Procedura Penale, ripeto, Masiello nel procedimento nei confronti dell'ex presidente del sodalizio di "Via Templari" e di Carlo Quarta, sarebbe comparso in qualità di persona imputata in un procedimento connesso, quindi, avrebbe potuto avvalersi della facoltà di non rispondere. Adesso, invece, verrà ascoltato in qualità di testimone e, di conseguenza, questa sua facoltà viene meno. Le similitudini rispetto alla prova testimoniale si limitano, tuttavia, all'obbligo di presentazione e al potere del giudice di ottenerne, con l'assistenza della forza pubblica, la presenza in dibattimento. L'imputato di reato connesso o collegato (essendo pur sempre una parte, sebbene in separato processo) – prosegue l'avvocato – non ha, invece, obbligo di rispondere secondo verità, né è tenuto a prestare il relativo impegno (richiesto, invece, al testimone); viene esaminato con l'assistenza di un difensore (di fiducia o, in mancanza, d'ufficio); ed ha, inoltre, la facoltà di non rispondere (e di ciò deve essere avvertito, a cura del giudice avanti a cui si procede). È il caso di precisare che, nell'ipotesi in cui la persona imputata in un procedimento connesso, si avvalga della facoltà di non rispondere, ma abbia già reso delle dichiarazioni, nel corso della fase delle indagini preliminari trova applicazione la disciplina dell'art. 513 del Codice di Procedura Penale".

Non bisogna farsi ingannare, quindi, dalla decisione del Giudice Roberto Oliveri del Castillo, decisione che avrebbe sancito un'ingiustizia subita dalla formazione giallorossa, quella di essere retrocessa in Lega Pro nonostante non ci sia stata alcuna truffa. Ancora non si è posta la parola fine a questa triste vicenda che tanto male ha fatto al calcio leccese e ai suoi tifosi sentitisi traditi.
"Ci troviamo, tra l'altro, per quel che riguarda il processo – conclude il legale – ad una fattispecie particolare di reato, denominata "reato di pericolo", tentata frode sportiva, ovverosia un reato a consumazione anticipata. Il reato si ha per il solo fatto di aver tentato di porre in essere una condotta delittuosa. Ricordiamo, poi, che Masiello ha patteggiato, quindi, ha ammesso la sua responsabilità nella tentata presunta combine. Non dimentichiamo, infine che, nel processo di Bari, per la prima volta in Italia, sono stati ammessi i tifosi come parte civile".

I commenti nelle ultime 48 ore si sono sprecati, soprattutto sui social network e anche sugli organi di informazioni. Si sono tratte conclusioni troppo affrettate, circa presunte ingiustizie subite dai giallorossi, indicati come gli unici a pagare. In questi casi la prudenza è d'obbligo e, soprattutto, è necessario che nessuno, compreso chi scrive, si lasci sopraffare da facili entusiasmi prima di avere un quadro chiaro delle cose e delle "carte".
La parola fine ancora con é stata scritta, ripetiamo e sembrerebbe ancora abbastanza lontana. Si riprenderà il prossimo 28 di febbraio con una nuova udienza del procedimento a carico dell'ex presidente, nella quale verrà ascoltato Andrea Masiello.



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