Parabita, torna la Scalata delle Veneri in memoria di Francesco Marsano

Torna, con la sua sesta edizione, la competizione firmata dall’ ‘Asd Podistica Parabita’, tappa del circuito ‘Salento Tour’. In contemporanea con la gara è previsto anche un percorso parallelo di fit walking.

Sport, corsa, fit walking. Ma anche musica, ballo, divertimento. E’ la formula vincente della 6ª edizione della Scalata delle Veneri, gara di corsa su strada, prevista a Parabita per domenica 19 luglio. Tra ulivi, sentieri sterrati e panorami mozzafiato sulle serre salentine, 10 km di percorso panoramico fino a 200m sul livello del mare che si snoda tra centro abitato, parco archeologico delle Veneri, macchia mediterranea incontaminata e centro storico di Parabita, traguardo d’arrivo.

“Fuci, camina e…balla a menzu a chiazza “ il motto di quest’anno, per una sfida che ogni anno raduna oltre 600 atleti da tutto il Salento. La competizione, sesta prova del circuito "Salento Tour", è organizzata dall'associazione "Asd Podistica Parabita", presieduta da Antonio Leopizzi, in collaborazione con Fidal Lecce, Coni, Pro Loco Parabita, Comune di Parabita e Gal Serre Salentine.

A sfidarsi saranno le categorie Juniores, Promesse e Seniores, maschili e femminili. Start alle ore 19, premiazione prevista per le 20.15. Prima del taglio del nastro, quest’anno, anche un momento di ricordo dedicato a Francesco Marsano, giovane matinese molto legato all’associazione, scomparso di recente in un tragico incidente stradale. Altra novità 2015, un percorso parallelo e agevolato di fit walking, lungo 7 km. La partenza, alle 19.05, sara' in coda alla gara podistica del circuito Salento tour nei pressi del campo sportivo, l'arrivo in piazza Umberto I.

A fine gara, tra i partecipanti alla camminata, verranno estratti ricchi premi, consistenti in abbigliamento tecnico sportivo firmato da Joma, sponsor tecnico dell’evento. Proprio nella gremita piazza parabitana, alle 21.00, dopo la cerimonia di presentazione, grande festa finale con buffet, musica e balli curati da Alfonso Amaré



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