Crisi Alba Service, Gabellone scrive al dimissionario D’Autilia: ‘Ripensaci’

Il presidente Gabellone auspica un passo indietro da parte di Damiano D’Autilia. La richiesta di tornare sui propri passi è stata fatta formalmente attraverso una missiva inviata dal presidente della Provincia al consigliere comunale che ieri aveva annunciato le dimissioni.

Ieri la notizia delle dimissioni del consigliere comunale leccese, Damiano D’Autilia da amministratore unico della società partecipata, Alba Service. Oggi la risposta del presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone che prova a far desistere l’amministratore comunale da questa decisione che, al momento, sembra però ormai irrevocabile.

Nella missiva inviata ieri, proprio al presidente della Provincia, D’Autilia aveva duramente attaccato il suo compagno di partito, dicendo che non c’erano state mai le condizioni per provare a normalizzare una situazione ormai insostenibile per i lavoratori e che il contesto a lui ostile non gli avesse permesso di svolgere a dovere il proprio compito, proprio per il mancato apposggio dell’ente provinciale.

Nonostante tutto ciò, il presidente auspica un passo indietro da parte di D’Autilia. Il momento, secondo Gabellone, sarebbe molto grave, come pure evidenziato – nelle vesti di presidente di Upi Puglia – in una lettera al neogovernatore Della Puglia, Michele Emiliano. E dunque ci sarebbero sufficienti motivi per chiedere a D’Autilia di ritornare sui suoi passi, nonostante – come sottolineato da Gabellone – lo spirito di umana “comprensione” per il “tormento interiore” che avrà accompagnato la sua scelta.

La richiesta di tornare sui propri passi è stata fatta formalmente attraverso una missiva inviata dal presidente della Provincia al consigliere comunale. Nella lettera si legge: “Nell’esprimere la mia personale fiducia e stima incondizionata per il lavoro che con competenza, impegno e dedizione svolgi, ti invito a rivedere la tua posizione”, scrive il presidente della Provincia. E’ proprio la “delicatezza del periodo” a richiedere, secondo Gabellone, “un ripensamento”, in quanto “solo chi ha amministrato la società nell’ultimo periodo è in grado di fornire il necessario contributo”.

La società partecipata della provincia non naviga in acque tranquille e i lavoratori hanno spesso dato vita negli ultimi tempi a manifestazioni davanti alla Prefettura o a Palazzo dei Celestini per sottolineare l’urgenza di individuare delle risposte. E’ Gabellone stesso a evidenziare il passaggio chiave della vicenda: “Le Province, attraverso una serie di discutibili interventi legislativi, sono state svuotate di funzioni e, soprattutto, delle risorse finanziarie necessarie per garantire un livello ottimale dei servizi offerti. Inoltre, la drastica riduzione delle risorse rischia di compromettere seriamente il futuro della società e degli stessi lavoratori”.



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