Fitto fuori da FI, Poli lontana da FDI. Il centrodestra in Puglia ne esce in frantumi

Appelli e frecciatine velenose. Il centrodestra pugliese continua a discutere e sembra ormai impossibile siglare quell’unità tanto invocata. E si sa tra i due litiganti Francesco Schittulli, da un lato e Adriana Poli Bortone, dall’altro, il terzo Michele Emiliano giocoforza gode.

Dispiace dirlo, ma Michele Emiliano candidato per il centrosinistra a prendere il posto dell’uscente Nichi Vendola tutti i torti non li ha a prendere in giro quelli che almeno sulla carta dovrebbero essere i suoi competitor nella corsa a ‘conquistare’ Lungomare Nazario Sauro. Già perché l’ex sindaco di Bari, sempre più designato a diventare ‘sindaco di Puglia’, nei giorni scorsi si era intromesso in una simpatica discussione a colpi di tweet tra Frank Underwood, il presidente degli Stati Uniti nella serie tv 'House of cards' (o meglio l’ignoto appassionato del personaggio interpretato da Kevin Spacey che gestisce il profilo) e Hillary Clinton (quella vera) cinguettando ai due una provocazione, che tanto provocazione poi non è. «Per favore, aiutatemi a trovare un candidato repubblicano per le elezioni in Puglia. Io sono quello democratico e sono ancora solo» aveva scritto su Twitter il candidato dem.
 
Ed in effetti, nel centrodestra si è passati dal non aver un nome da contrapporre ad Emilano a indicare nell’oncologo Francesco Schittulli l’uomo giusto per unire tutti e riconquistare lo scranno più altro di via Capruzzi a proporre addirittura due candidati perché – come confermato in queste ore – sembra ormai certo che Adriana Poli Bortone, scelta 'irreversibile' per Forza Italia, per una parte del partito almeno, quella scevra dalla fronda “dissidente” o “ricostruttore” che dir si voglia, correrà nella sfida elettorale del prossimo 31 maggio.
 
L'ex sindaco di Lecce, infatti, è il nome deciso dal partito dopo l'incontro di ieri notte a Roma tra il leader Silvio Berlusconi e il segretario regionale, Luigi Vitali. La questione, però, è molto più complicata di quello che sembra. Perché la Poli, esponente di Fratelli d'Italia, non ha incassato il sostegno del suo stesso partito che, invece, ha confermato l'appoggio all'altro candidato del centrodestra, sostenuto dal NCD e dai fittiani. Tocca ora da capire, dunque, quale sarà la prossima mossa della lady salentina e se deciderà di lasciare FDI e Giorgia Meloni che l’aveva apertamente invitata a «non farsi strumentalizzare da Berlusconi per regolare i conti all'interno di FI ».
 
Tramontata l’ipotesi di un ticket Schittulli-Poli Bortone, resta però il grosso punto interrogativo rappresentato dal ribelle Raffaele Fitto. «Se FI sceglie di dividere il centrodestra si confina a una marginalità da lista minore. E che questo avvenga per "regolamenti di conti" è triste e doloroso» aveva tuonato l’europarlamentare magliese nei giorni scorsi. A queste parole di fuoco, però, fanno eco quelle pronunciate da Giovanni Toti candidato presidente della Liguria e consigliere politico del Cav in un'intervista a La Repubblica «Se qualcuno con la tessera di Fi decidesse di appoggiare un candidato che non è di Fi si metterebbe da solo in una posizione esterna al partito». Insomma, se le cose restassero così, Fitto sarebbe fuori da Forza Italia, espulso quasi automaticamente.  
 
I cari vecchi proverbi non sbagliano mai, anche la politica dovrebbe saperlo: alla fine dei giochi, infatti, tra i due litiganti da un lato Francesco Schittulli, dall’altro Adriana Poli Bortone, il terzo Michele Emiliano giocoforza gode. E non è necessarie attendere l’esito insindacabile delle urne, per dirlo.



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