Ai fasti della cronaca cittadina riemerge il problema sicurezza all’interno della Galleria Mazzini, cuore commerciale della città, spesso interessata ad episodi di natura criminosa. L’assessore all’Ambiente Andrea Guido, a tal proposito, disse di voler proporre ad Arca Sud Salento (ex Iacp, proprietario dell’immobile) di mettere i cancelli chiudendo la Galleria di notte. Parole che non sono certo sfuggite al capogruppo cittadino PD a Palazzo Carafa, Paolo Foresio, che nell’occasione ricorda al componente della Giunta Perrone niente popò di meno che una convenzione risalente al 1972 firmata “fra l’allora Istituto Case Popolari e il Comune in base alla quale, pur mantenendo la proprietà di tutta l’area, lo Iacp ne consentiva l’uso pubblico, a patto che il Comune si facesse carico di manutenzione, sicurezza e guardianìa”.
Un atto – in vigore da oltre quarant’anni – che secondo il consigliere comunale di centrosinistra sarebbe stato ignorato. Col conseguente abbandono di una delle zone più importanti del capoluogo salentino. “Quindi, è un problema che si devono porre loro come giunta – prosegue Foresio – senza giocare al solito stucchevole rimpallo delle responsabilità. E mi spiego meglio: sempre in virtù della convenzione di cui sopra, fino a qualche tempo fa, la Galleria ospitava, proprio come deterrente verso azioni di malintenzionati, la sede distaccata della Polizia Municipale, che per decisione della giunta Perrone non c’è più ed è da allora, da quando quel locale è stato destinato ad altro, che gli episodi di furti e di atti vandalici si sono fatti più frequenti. Perché, allora, non ripristinarlo come hanno chiesto a più riprese i commercianti? E ancora: grazie al Pon Sicurezza, è vero, sono state installate le telecamere ma queste sono effettivamente in funzione?”.
La Galleria, secondo Foresio, dovrebbe diventare un salotto, come la Sordi lo è per Roma, con attività di intrattenimento, parcheggi comodi per tutti e passeggiate di shopping. Andrebbero organizzati, ad esempio, anche piccoli eventi e concerti, serali e pomeridiani, in collaborazione con i commercianti. Tra questi commercianti, ovviamente, anche il titolare del negozio “Toticchio Tennisport”, la cui attività è stata presa di mira dai malviventi. Del resto, il dibattito trae origine proprio dall’episodio di natura predatoria scoperto ieri mattina.
Fra l'altro, i bar con i tavolini fuori pagano regolare tassa per l'occupazione del suolo pubblico non all'ex Iacp, ma al Comune. Altra ragione per cui meriterebbero ben altra considerazione. Insomma, basterebbero poche decisioni ma mirate e ragionate per riqualificare tutta la zona, non milioni di euro di progetti che, poi, non producono nulla. “Il problema, però, è che chi dovrebbe prenderle, queste decisioni – conclude – non lo sa o non lo vuole fare. Se è così, che si facciano da parte invece di continuare a far danni”.