Futuro Orchestra Ico Tito Schipa, durante l’incontro è scontro verbale tra Gabellone e la Capone

Il futuro dei lavoratori dell’Orchestra di Lecce era al centro dell’incontro, che si è tenuto questa mattina presso la sala conferenze della sede della Provincia di Lecce in Via Salomi, dal titolo ‘Ico Tito Schipa: suonerà il silenzio?’

Un incontro per parlare del futuro dell’Orchestra Ico Tito Schipa che si è trasformato in un acceso confronto politico tra il Presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone e l’assessore regionale alle Attività Produttive, Loredana Capone. Il futuro dei lavoratori dell’Orchestra di Lecce era (o sarebbe dovuto essere) al centro dell’incontro, che si è tenuto questa mattina presso la sala conferenze della sede della Provincia di Lecce in Via Salomi, dal titolo “Ico Tito Schipa: suonerà il silenzio?”.

Un’occasione, insomma, per ragionare sullo stato dell’arte della situazione lavorativa dei dipendenti e dei musicisti salentini della storica realtà artistica e musicale provinciale. I lavori della giornata sono stati aperti dalla relazione introduttiva di Salvatore Castrignanò, segretario territoriale Fistel e componente segreteria Cisl Lecce, a cui è seguito un dibattito alla presenza dei professori d’Orchestra e dei dipendenti, tra Antonio Gabellone, presidente della Provincia di Lecce e direttore della Fondazione Ico Tito Schipa, il sindaco di Lecce Paolo Perrone, che non potendo esserci ha lasciato spazio all’assessore alla Cultura, Luigi Coclite, ed altri ospiti, tra cui Loredana Capone, appunto, e i segretari delle tre confederazioni sindacali (Cgil, Cisl e Uil), Giannetto, Arnesano e Nicolì. I lavori sono stati conclusi dagli interventi dei segretari nazionali Fabio Benigni della Uilcom Uil e di Silvano Conti della Slc Cgil.

Il primo a parlare, come detto, è stato il segretario territoriale di Fistel, Salvatore Castrignanò, che ha illustrato i motivi dell’incontro e ha sottolineato quanto sia importante salvare la vita dell’Orchestra e continuare a puntare sulla musica e la cultura in un territorio come quello salentino. “La Città di Lecce non può fare a meno dell’Orchestra Ico Tito Schipa – ha esordito. Nell’ultimo anno, sui media, si è assistito ad un valzer delle responsabilità, tutti avevano ragione e nessuno aveva torto. Eppure, partendo dallo Stato che ha emanato una legge assurda come la Delrio, passando per la Regione e finendo con la Provincia ed il Comune di Lecce, tutti hanno le loro colpe. Nel nostro territorio l’Orchestra dovrebbe essere un simbolo come Sant’Oronzo e Santa Croce. È arrivata l’ora di cercare sinergie con istituzioni, istituti bancari e privati, ma la cosa più importante è che si deve puntare sulla cultura come volano della crescita, questo è essenziale. I grossi esponenti politici non devono occupare i saloni della cultura solo per lucrare spiccioli, consensi e visibilità, ma devono iniziare a metterla al centro della loro agenda politica. Di rimando e rimando delle responsabilità sono passati mesi, ma ora non c’è più tempo, non possiamo più aspettare. Servono impegni precisi e risposte concrete, da parte di tutti, e non solo promesse. Qui il problema ormai è tra morte e vita e non più tra destra e sinistra”.

Parole forti e chiare che, a quanto pare, non sono bastate per rendere meno aspro il confronto politico. Sarà stato, infatti, il clima di avvicinamento alle regionali del 31 maggio, sarà stato il solito rimbalzo di responsabilità tra Provincia di Lecce e Regione Puglia che da mesi ormai va avanti dopo le conseguenze provocate della Legge Delrio, fatto sta che, negli interventi successivi, poco si è parlato di quello che ne sarà della Fondazione dell’Orchestra che rimane sempre appesa ad un filo nella più totale incertezza. Dopo l’intervento del Presidente Gabellone, che aveva sottolineato ancora una volta i disastri provocati dalla Legge sul riordino delle Province e aveva accusato la Regione di avere un occhio di riguardo verso gli ambienti culturali baresi rispetto a quelli leccesi, Loredana Capone ha accusato di immobilismo e di mancanza di chiarezza la Provincia.

“Oggi si tratta di capire quali siano le proposte della Provincia e le determinazioni del governo nazionale sulle varie forme di Ico”. Sono state queste le parole di Loredana Capone che hanno scatenato la reazione furibonda di Gabellone che ha replicato: “Ma di cosa stiamo parlando? Adesso è la Provincia che deve decidere? Il disegno di legge varato dalla Regione non dice nulla, e io non sono in campagna elettorale, a differenza tua e me ne vado perché non accetto di sentire ancora queste dichiarazioni da chi avrebbe dovuto fare una legge e non l’ha fatta giustificando questo solo con il fatto di essere a fine mandato elettorale”.

In questo clima infuocato, quindi, il Presidente Gabellone è andato via, abbandonando l’aula. In precedenza, durante il suo intervento, aveva dichiarato: “E’ chiaro che bisogna rivedere l’organizzazione della struttura dal punto di vista amministrativo, ma occorre considerare anche i tagli dei trasferimenti statali a cui si vanno ad aggiungere quelli della Legge di stabilità. Si potrebbe ripensare alla possibilità di aprire gli orizzonti come si era cercato di fare in passato. Aprirsi cioè ad un possibile finanziamento da parte di privati, da parte delle banche o della Finanza locale. Ripensare, quindi, all’assetto organizzativo, alla programmazione artistica e al marketing. E poi ci sarebbe da interrogarsi sulla non omogenea distribuzione delle risorse per attività culturali da parte della Regione che destina due milioni di euro per il Petruzzelli e appena 120mila euro per l’Orchestra leccese. Come se la cultura avesse figli e figliastri”.

L’assessore Capone, dal canto suo, prima e dopo il battibecco con Gabellone, ha chiarito che: “a dicembre la Giunta ha varato un disegno di legge che poi doveva essere discusso in Aula, ma si era a fine legislatura, il Consiglio regionale non si è assunto la responsabilità di pronunciarsi dal momento che vi erano ulteriori elementi da approfondire. La Provincia ed il Comune sono soci dell’Orchestra e quindi non possono continuare a fare il gioco dello scarica barile, è troppo facile così. La Provincia deve fare le proposte, la Provincia deve essere chiara e deve rispondere ai lavoratori, visto che dall’Orchestra percepisce anche un indennizzo. È troppo bello scaricare sempre le colpe sulla Legge Delrio, che pure io ho sempre detto di non condividere, e sulle competenze della Regione”.



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