Il Pd se lo prende tutto il merito, quello di aver contribuito a riportare la legalità a Porto Cesareo. La caduta dell’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Salvatore Albano è figlia dell’azione incisiva del Partito Democratico e in particolare dell’attività, collateralmente svolta, dal deputato Federico Massa, che ha rappresentato politicamente e giuridicamente le ragioni che hanno prodotto il recente provvedimento del Ministero dell’Interno.
Non è stato facile convincere la Prefettura di Lecce non solo che non c’erano numeri – ha dichiarato Massa nell’incontro con la stampa – ma che non vi fossero nemmeno i prerequisiti democratici affinché si potesse tenere in piedi una situazione chiaramente contra legem.
L’onorevole-avvocato leccese arringa i presenti discutendo sulla ragionevole possibilità che si riesca a far passare un’ostinazione politico amministrativa sulla testa dei cittadini, in nome di un presunto bene collettivo. Quante volte abbiamo sentito dire che il sindaco Albano – con un Consiglio che coincideva con la Giunta – continuava a governare per il bene di Porto Cesareo. Non funziona così, spiega Massa, primo perché quella amministrazione e quella compagine politica non coincidono con il bene, e poi perché è bene che il bene di una comunità lo decida la comunità stessa.
Si sarebbe potuto sciogliere prima questo nodo e risparmiare danni ai cittadini di Porto Cesareo, evitando inutili e inaccettabili torsioni legislative o forzature democratiche. Bastava guardare il sito istituzionale del Comune cesarino per capire che con quei numeri non si poteva procedere ad alcuna convocazione e invece lo si è fatto e magari saranno stati anche approvati provvedimenti importanti o prese decisioni in nome e per conto dei cittadini di Porto Cesareo, senza alcun sostegno sul piano delle regole e della legalità.
Insomma appare chiaro che il Pd non soltanto ha voluto portare a casa una battaglia, nella speranza di poter ribaltare la partita elettorale futura, ma ha inteso mettere il cappello su tutta la vicenda ponendosi alla testa di un movimento di legalità, libertà e verità che nessuno altro ha saputo interpretare.
Applausi e sorrisi in conferenza stampa, che sembrava più una riunione del circolo cesarino che non la presa di posizione ufficiale di un partito a livello territoriale, con la presenza di tutti i big locali, da Cosimo Durante ad Ernesto Abaterusso, da Salvatore Capone e Umberto Uccella e con la partecipazione degli ex sindaci di Porto Cesareo, Foscarini e Fanizza.
Dopo poco arriva il commento amaro di Forza Italia "Prendiamo atto del provvedimento del Prefetto di Lecce del 31 dicembre con cui si sospende il Consiglio Comunale di Porto Cesareo, pervenuto alle 19.30 dello stesso giorno. Come sempre rispettiamo i provvedimenti dell'Autorità di governo pur non condividendo le motivazioni riportate e che hanno determinato la decisione in questione". E ancora "Ricordiamo a noi stessi che con una nota, il Sindaco Albano aveva richiesto al Prefetto gli esatti adempimenti da tenere e seguire per garantire il funzionamento del Consiglio e che con sua risposta il Prefetto aveva indicato ogni iter da percorrere. Per tale motivo il Sindaco insieme agli amministratori presenterà ricorso al TAR e se necessario al Consiglio di Stato perchè si possano definire e chiarire quali sono le condizioni per garantire il funzionamento e l'operato dell'Amministrazione Comunale di Porto Cesareo. Allo stesso modo i parlamentari salentini stanno predisponendo interrogazione alle Camere per porre chiarezza rispetto alle motivazioni alla base del parere ministeriale che è all'origine di questo atto" .