«C’è poco da festeggiare», centrodestra in piazza contro il Governo Conte. Ma l’unità scricchiola all’ombra delle Regionali

Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Cambiamo sono scesi in piazza anche a Lecce provando a mettere da parte le tante divisioni sull’individuazione del candidato presidente alle Regionali di Puglia

Il centrodestra ha scelto il 2 giugno, il giorno della festa della Repubblica Italiana, per scendere in piazza e per manifestare contro il Governo e le politiche economiche che stanno portando il Paese verso una crisi irreversibile.

Se la pandemia è stata la causa dello stop dell’economia, in 100 piazze italiane i militanti del centrodestra hanno voluto ricordare all’esecutivo ed ai partiti di maggioranza che lo sostengono, che le ricette per ripartire e dare vita alla fatidica Fase 2 non sono sufficienti a far dormire sonni tranquilli. Pochi i soldi arrivati e inefficaci alla ripresa: questa l’accusa principale che è stata rivolta al Governo Conte.

Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Cambiamo, il movimento che fa riferimento al governatore della Liguria Giovanni Toti, sono scesi in piazza anche a Lecce provando a mettere da parte le tante divisioni sull’individuazione del candidato presidente alle Regionali di Puglia del prossimo settembre, in nome di una comune visione della società e dell’economia. In nome, soprattutto, delle difficoltà degli Italiani e dei Pugliesi che avvertono i morsi di una crisi che da sanitaria si è trasformata in economica e che è caduta su un tessuto imprenditoriale in difficoltà già ben prima del coronavirus.

La nota di Forza Italia

«Il centrodestra oggi ha lanciato un messaggio chiaro e forte a tutti i cittadini – ha detto in una nota Mauro D’Attis, commissario regionale di Forza Italia – con una manifestazione dal senso inequivocabile: siamo qui, forti e credibili, per costruire insieme il riscatto degli italiani e dei pugliesi. Abbiamo chiamato a raccolta tutti coloro che “non si arrendono” ad un governo di facili e false promesse: tanti lavoratori aspettano ancora il pagamento della cassa integrazione e tante partite iva non hanno visto nemmeno un centesimo dei 600 euro sbandierati dall’esecutivo a trazione Pd-M5S. Ma abbiamo lanciato un invito a correre insieme anche ai cittadini pugliesi che “non si arrendono” ai danni provocati da Emiliano nella nostra Regione: dalla sanità all’agricoltura, questa giunta ha collezionato solo una mitragliata di eclatanti fallimenti».

Le dichiarazioni di Fratelli d’Italia

Il leit motive di tutti gli esponenti del centrodestra presenti in piazza S. oronzo è lo stesso: la cassa integrazione che non arriva per i lavoratori, misure di sostegno troppo blande e ritardate per imprese e professioni, fasce deboli di cittadini completamente dimenticate. Insomma, un grido di protesta in un giorno simbolico.

«Anche a Lecce, come in altre 100 piazze in Italia, oggi abbiamo voluto portare, come Fratelli d’Italia, insieme agli partiti e movimenti del centrodestra – scrive Pierpaolo Signore, presidente provinciale di FdI – una testimonianza composta e regolamentata, come nel nostro stile, di quel malessere che serpeggia dilagante nel popolo italiano».

Al flash mob ha partecipato anche Cambiamo

Alla manifestazione, nel pieno rispetto delle misure di sicurezza, ha partecipato anche Cambiamo, con una delegazione guidata dalla coordinatrice regionale Federica De Benedetto, dal coordinatore provinciale, Riccardo Monteduro e dal coordinatore cittadino, Wojtek Pankiewicz.


«Cambiamo – è scritto in una nota diffusa subito dopo la manifestazione – vuol dar voce e rappresentare l’Italia e la Puglia che vogliono rialzarsi per superare la drammatica crisi in atto e non intendono abbandonarsi alla rabbia e alla
rassegnazione per le mancate risposte concrete ai gravi problemi dei cittadini da parte del Governo Conte e della Giunta Emiliano».

L’intervento di Raffaele Fitto

Tra i manifestanti anche Raffaele Fitto, candidato in pectore della coalizione come Governatore di Puglia ma bloccato nei giorni scorsi dall’iniziativa della Lega che gli ha contrapposto Nuccio Altieri, ritenendo la scelta dell’europarlamentare pugliese inadeguata alla vittoria ma beccandosi gli strali di chi ritiene esserci un vero e proprio inciucio tra il presidente uscente Michele Emiliano e alcuni esponenti del Carroccio pugliese e salentino.


«Sono tre i messaggi che il centrodestra vuole mandare in questo giorno di Festa per la Repubblica Italiana – ha detto Fitto-: uno è all’Europa che ci inonda di parole suggestive ma prive di contenuto, infatti se tutto andrà bene forse per ottobre riusciremo a vedere i primi aiuti. Parliamo nella migliore delle ipotesi di due miliardi e mezzo, una cifra ben distante dagli 82 promessi all’Italia; uno al governo nazionale che ha prodotto più DPCM che misure concrete, ci sono milioni di italiani che attendono ancora la cassa integrazione, il bonus e i finanziamenti a fondo perduto; al governo regionale che tiene seduta la Puglia su una montagna di aiuti europei che non vengono spesi».



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