Raccolta rifiuti a Lecce, i 5 Stelle ‘L’assessore Guido valuti le dimissioni’

La raccolta differenziata a Lecce diventa oggetto di querelle tra il parlamentare 5 Stelle, De Lorenzis, e l’assessore comunale Andrea Guido. Il pentastellato chiede che il titolare della delega comunale all’ Ambiente valuti le sue dimissioni

La differenziata a Lecce non parte. E questo è un dato di fatto. Tra ricorsi, carte bollate, false partenze la raccolta dei rifiuti proprio non riesce a voltare pagina nel capoluogo salentino.

Si sta consumando in queste ore il botta e risposta tra il deputato salentino di M5S, Diego De Lorenzis, e l’assessore all’Ambiente del Comune di Lecce, Andrea Guido. Se per il parlamentare “l’inadempienza della Giunta Perrone” potrebbe costare oltre 300.000 euro visto che il 65% di raccolta differenziata sarebbe ben lontano dai risultati leccesi per scongiurare lo spettro Ecotassa", l’assessore ribatte per le rime E’ bene che il deputato sappia che Lecce, a prescindere dall’impugnazione della norma regionale che ha sortito gli effetti sperati, effettuata con successo insieme ad altri comuni, ha pienamente raggiunto entro giugno 2014 le percentuali di Raccolta Differenziata imposte sventando, in ogni caso, l’applicazione dell’ecotassa stabilita in euro 25,82 per i comuni inadempienti”.

Un tentativo di pubblicità elettorale, secondo Guido. Eppure De Lorenzis rispedisce al mittente le accuse rivoltegli dall’assessore leccese.

Premesso che, a tutt’oggi, vige la Determinazione del Dirigente Servizio Ciclo dei Rifiuti e Bonifica della Regione Puglia del 28 ottobre 2014, n. 225 che attesta a oltre 25 euro a tonnellata smaltita in discarica per il comune di Lecce, le trionfali dichiarazioni della Giunta Perrone, entusiasta di un misero aumento del 5% di raccolta differenziata, sono ovviamente esagerate – continua il portavoce leccese 5 Stelle- dato che anche per il Comune vale quanto stabilito dall’art. 205 del D.Lgs. 152/2006 ‘Codice dell’Ambiente’ che prevede il raggiungimento dei seguenti obiettivi: almeno il 35% di raccolta differenziata entro il 31 dicembre 2006,  almeno il 45% entro il 31 dicembre 2008 e almeno il 65% entro il 31 dicembre 2012. Tale inadempienza ai cittadini leccesi e di tutti i comuni inadempienti in Italia, costa caro in termini ambientali ed economici”.

Nella ricostruzione del parlamentare pentastellato, il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, nel 2008 ha ereditato dalla Giunta di cui era vicesindaco una raccolta differenziata al 14% quando avrebbe dovuto essere al 45%. Da allora, nei successivi 5 anni l’aumento è stato del 2%. “Se nell’ultimo anno, previa verifica della Regione Puglia, è stato possibile aumentare di un ulteriore 5%, questo rende ancor più evidente l’immobilismo e l’inadeguatezza della Giunta che tenta di nascondersi dietro responsabilità proprie scaricate sulla Regione, seppur essa sia responsabile di una pianificazione impiantistica inadeguataprosegue De Lorenzis L’assessore Guido con il suo intervento manifesta la propria ignoranza e incapacità, dichiarando che l’azione della Giunta ha impedito l’applicazione dell’ecotassa: ha omesso quello che i leccesi avrebbero risparmiato qualora la Giunta fosse stata in grado di rispettare la legge, arrivando al 65% di raccolta differenziata a dicembre 2012, invece di un misero 22% due anni più tardi.Purtroppo, si racconta ai leccesi la realtà più comoda: i cittadini pagheranno l’ecotassa e se è vero che, anche quest’anno, sarà di 7,5 euro per ogni tonnellata non recuperata, è anche vero che se fosse rispettata la legge, il contributo sarebbe stato già dal 2013 pari a 1,875 euro a tonnellata”.

Sul sito della Regione Puglia, i dati pubblicati del 2013 per il Comune di Lecce confermano un conferimento a smaltimento di oltre 45.000 tonnellate, con medesimo andamento nei primi 6 mesi del 2014: si ha pertanto una spesa di sola ecotassa che, qualora fossero smaltiti in discarica, dovrebbe attestarsi a 340.000 euro, mentre con una raccolta differenziata almeno al 65%, come previsto dalla legge, il conferimento a smaltimento sarebbe stato di quasi 19.000 tonnellate con una spesa per l’ecotassa inferiore di 36.000 euro in un anno. “Ciò significa – spiega De Lorenzis – che i cittadini di Lecce potrebbero pagare oltre 300.000 euro in eccesso, cioè quasi 10 volte di più di quanto dovrebbero, a causa di un’Amministrazione inefficiente e incapace, che non rispetta la legge e si avvale di proroghe! Per questo sarebbe il caso che valuti le proprie dimissioni. Un invito che rivolgo al Sindaco Perrone e all’Assessore Guidoconclude il deputato lecceseè quello di evitare narrazioni auto celebrative. A questo proposito, ricordo che gli attivisti locali hanno avanzato la richiesta di discutere in Consiglio Comunale un ordine del giorno che prevede la mozione per ‘attuare tutte le procedure per far partire immediatamente la raccolta differenziata spinta porta a porta in tutto il territorio comunale’. La strategia ‘Rifiuti Zero’, con una riduzione a monte della produzione di rifiuti, è ormai una prassi consolidata tra le amministrazioni virtuose, ma a Lecce come al solito, i ‘soliti’ invece di dare risposte per i problemi della città tergiversano con improbabili accuse”.



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