‘Fatevi piacere Fitto, è l’unico che può battere Emiliano‘. A Ignazio La Russa, plenipotenziario di Fratelli d’Italia che siede al tavolo nazionale del centrodestra che sta decidendo la ripartizione di coalizione dei candidati presidenti alle prossime regionali della primavera del 2020, certamente non fa difetto la sincerità e la schiettezza.
Dinanzi ai tanti distinguo che la Lega pugliese avrebbe avanzato a Salvini in merito alla scelta di Raffaele Fitto come candidato Governatore, La Russa – in un’intervista dei giorni scorsi all’edizione regionale de Il Mattino – ha replicato in maniera forte e per certi versi sprezzante. Se la Regione tocca in sorte al partito di Giorgia Meloni, inutile stare a litigare sulla opportunità o meno della sua scelta. Come FdI ha accettato senza colpo ferire le indicazioni del Capitano nelle regioni in cui è toccato alla Lega esprimere il candidato, non ci possono essere dinieghi di sorta sulla scelta che spetta all’ala destra della coalizione, onde evitare inutili ripercussioni a catena proprio nel momento in cui il vento sembra soffiare alle spalle del centrodestra.
Del resto la corsa contro il tempo non gioca a favore dei protagonisti in questione. Il centrosinistra, infatti, con le sue primarie ha incoronato senza sorprese Michele Emiliano alla corsa per la poltrona più alta di Via Gentile. E lo stesso sta facendo il M5S con le sue regionarie che nelle prossime ore indicheranno il candidato presidente grillino. A stare alla finestra in attesa dei risultati di domenica prossima in Emila Romagna e Calabria è proprio il centrodestra che in Puglia segna una fase di stallo dovuta ai non eccellenti rapporti tra Raffaele Fitto e il gruppo dirigente del Carroccio.
I rapporti tra l’europarlamentare magliese e il senatore Roberto Marti, infatti, sono arcinoti e le questioni personali in queste situazioni non passano affatto in secondo piano. Fitto non ha dimenticato l’abbandono del salentino in occasione delle scorse elezioni politiche che sancirono il passaggio di Marti alla Lega ed il leccese si è sentito abbandonato al suo destino dopo anni di onorata militanza che avrebbero potuto segnare, se non ci fosse stato l’intervento di Salvini, la sua uscita dai giri della politica che conta. Oggi si ritrovano l’uno di fronte all’altro nel momento in cui la coalizione è chiamata alla scelta.
Le parole di alcuni attivisti della Lega che hanno chiesto ai quadri dirigenti del partito un’accelerazione non sono bastati e il cronometro continua a girare velocemente.
‘Boccone amaro da ingoiare‘, ‘minestra riscaldata’, ecc…I commenti sull’individuazione di Fitto non avevano creato troppo entusiasmo nel centrodestra, ma non sembrano esserci alternative. Chi può competere con Emiliano almeno che non si vari una formula-Emilia Romagna in cui il candidato sia un illustre sconosciuto guidato dai leader in campagna elettorale permanente sul territorio. Ma questa formula sarebbe accettata dai pugliesi? Il tempo passa e le parole di La Russa sembrano essere qualcosa di più di un semplice consiglio alla coalizione.