Sant’Oronzo. Pankiewicz ‘pensiamo al 2016, la festa noscia è una risorsa da valorizzare’

Migliaia e migliaia di leccesi e di turisti hanno dimostrato di volere la Festa patronale. Per Valori e Rinnovamento per bocca del presidente Pankiewicz è necessario che si costituisca sin da ora un Comitato di alto profilo per programmare l’edizione 2016.

Le bancarelle che fin dalle prime ore della giornata mettono in bella mostra oggetti di ogni tipo, le luci sfavillanti delle luminarie che colorano la piazza e le stradine del centro storico, i profumi del cibo, dello scapece e delle caramelle, le noccioline sgranocchiate mentre si passeggia per le vie del capoluogo barocco e poi i riti religiosi che si mescolano a quelli civili e il tanto atteso spettacolo pirotecnico per chiudere i festeggiamenti in bellezza. Come ogni anno, praticamente da sempre, la città di Lecce sta rendendo omaggio a suoi Santi Patroni: Oronzo, Giusto e Fortunato. E come ogni anno sono tanti i ‘padroni di casa’ rientrati in fretta e furia dal mare, i salentini e i turisti che hanno deciso di partecipare alla ricorrenza.
 
Insomma, nonostante le polemiche sull’organizzazione che non accontenta mai tutti in toto e le riflessioni sull’utilità della festa e sulla necessità di dare nuova impronta ad una tradizione che va sì rispettata, ma anche rinnovata per essere in linea con le esigenze e i bisogni di un popolo che giocoforza cambia o è cambiato, in tanti hanno dimostrato, in questi tre giorni, di non volerci assolutamente rinunciare.
 
Ecco dunque che accanto ai signori del no: no alle luminarie, no ai fuochi, no alle bande, no alle bancarelle in centro, no alla festa patronale perché i tempi sono cambiati, no alla festa patronale perché bisogna pensare ai poveri, di contro e per tutta risposta si leva il coro del sì: sì alla festa, perché rappresenta una risorsa. A sostenerlo è Wojtek Pankiewicz, presidente di Valori e Rinnovamento.
 
«Credo la Festa patronale di quest'anno – scrive in una nota – per le ragioni ormai note a tutti, in particolare la mancanza di vere luminarie, l'insignificanza di buona parte del resto del programma e l'assenza, per la prima volta nella storia, dei tradizionali manifesti con il programma dei festeggiamenti religiosi e di quelli civili, dei botti al mattino, del lancio di palloni aerostatici sia stata la peggiore di sempre. Quasi un'offesa alla dignità dei leccesi e dei turisti».
 
Un insuccesso che, secondo Pankiewicz, non può essere ‘giustificato’ con la mancanza di fondi. «Per esperienza diretta anche recente so che è possibile ottenere per buoni eventi sponsorizzazioni da parte di banche e aziende. Inoltre, se il popolo riprendesse a sentire come sua la Festa di Sant'Oronzo, nonostante la crisi economica, si potrebbe rilanciare la questua tra i commercianti e le famiglie leccesi».
 
Insomma, la ricetta per il Presidente Pankiewicz è una ed una sola: la ‘festa noscia’ va riqualificata, rigenerata, caratterizzata con i prodotti tipici locali, valorizzata e rilanciata per le sue valenze antropologiche, identitarie, culturali, economiche e turistiche. Per questo “Valori e Rinnovamento” è pronto a dare il suo disinteressato e gratuito contributo di idee, progetti ed impegno proponendo che, per organizzare la Festa del 2016 si costituisca sin d'ora un Comitato D' Alto Profilo, anche con personalità del mondo della cultura, dell'arte e del turismo, che stili un programma degno di Lecce città d'arte e di cultura e attrattore di turisti, dato che la festa patronale è anche un'importante risorsa sotto questo profilo, e provveda alla raccolta dei fondi per realizzarla. Basta improvvisazione e pressapochismo.



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