Altra giornata di intenso lavoro per il Lecce che anche oggi si è allenato sotto il solo di Acaya in vista della gara di esordio in campionato, in programma lunedì sera, contro l’Inter di Antonio Conte. Dopo la giornata di doppia vissuta ieri, nel pomeriggio di oggi la comitiva giallorossa si è ritrovata per un altro allenamento.
Il gruppo pare lavorare bene, coeso, nonostante le assenze di Meccariello, Fiamozzi e Lo Faso, certamente indisponibili per il match di “San Siro”. Appaiano pienamente recuperati Benzar, Mancosu e Shakhov: probabilmente almeno uno di loro avrà la possibilità di esordire al ‘Meazza’, mentre per gli altri sarà almeno panchina.
Fabio Liverani si interroga quindi sulle possibili soluzioni tattiche da adottare al debutto nella Scala del Calcio Italiano: nella partita di Coppa Italia contro la Salernitana il Lecce si è presentato in campo con uno spregiudicato 4-3-3 che tanto ha impressionato. Un modulo sicuramente propositivo, ma non sempre adatto per una neopromossa al campionato di Serie A, soprattutto al cospetto di una squadra del calibro dell’Inter.
Eppure la tentazione è tanta, quella di proseguire sulla strada del gioco a tutti i costi. Resta da valutare la presenza o meno del trequartista. Tradotto: resta da capire se Mancosu sarà pronto contro i nerazzurri oppure no.
Il reparto che subirà meno accorgimenti di tutti – come da indicazioni ricevute dal mercato – è il centrocampo. La linea mediana che tanto bene ha fatto in B difficilmente verrà toccata, almeno in queste prime uscite. Tachtsidis in regia, con Majer e Petriccione ai lati offrono le dovute garanzie. Quest’ultimo, dopo tre stagioni in cadetteria (88 presenze, 33 in giallorosso) è pronto all’esordio nel massimo campionato, e il battesimo sarà davvero di fuoco.
Abbiamo un centrocampo di qualità – ha spiegato Petriccione nella conferenza stampa tenuta nel pomeriggio – e vogliamo proporre il nostro calcio anche in serie A senza snaturarci. Andremo a San Siro per fare la nostra partita: se pensiamo solo a chiuderci faremmo solo una brutta figura. Siamo alla prima giornata e non abbiamo nulla da perdere. Loro sono davvero forti: Sensi e Barella a centrocampo sono due giovani fra i migliori in Italia, e Brozovic è uno dei mediani più forti in Europa”.
Per lui che ha ancora negli occhi il gol contro lo Spezia che ha spalancato le porte della Serie A al Lecce l’emozione è davvero tanta: “quella rete – confessa – non la dimenticherò mai. In quel momento non ho capito l’importanza, me ne sono reso conto nei giorni successivi. Adesso andremo a giocare a San Siro, uno degli stadi più belli d’Europa: sarà una grande emozione”.
Sulla sua carriera commenta. “Lasciare la Fiorentina alla fine è stata la mia fortuna: ho potuto costruirmi questa carriera da solo. Mister Liverani per me è molto importante. L’ho conosciuto quando arrivò a Terni: eravamo spacciati e ci salvammo. Sono stato fortunato a ritrovarlo a Lecce, senza di lui ora non so dove sarei. Lo ringrazierò sempre per la fiducia che mi ha dato e che continua a darmi.
Come sapete tutti lui è un martello: domenica scorsa contro la Salernitana anche sul 4-0 non voleva che mollassimo un centimetro”.



