Fantacalcio, il gioco più bello del mondo dopo il calcio

In Italia siamo un po’ tutti allenatori. Grazie a questo luogo comune diventato verità assoluta, il gioco piè¹ diffuso tra gli appasionati di calcio è¨ diventato sempre piè¹ popolare ed è¨ ormai un vero e proprio cult per milioni di italiani.

Il calcio è lo sport più seguito e diffuso del Mondo ma, spesso e volentieri, diventa una vera e propria malattia, un’ossessione, una passione che coinvolge milioni di italiani e si colloca al primo posto tra i passatempi più praticati nella nostra Penisola. C’è chi se ne occupa per professione, chi (la stragrande maggioranza) per tifo e fede per la propria squadra del cuore e chi, appunto, come primo motivo di svago e distrazione. Poi, soprattutto nell’ultimo decennio, si è allargata a macchia d’olio la categoria dei fantacalcisti. Il Fantacalcio è ormai il gioco più appassionante dello sport più bello del mondo. Milioni le persone che ogni anno si cimentano nel creare la fantasquadra perfetta, magari partecipando alle aste con gli amici o online. Riccardo Albini è l’ideatore, colui che nel lontano 1988 scrisse il primo regolamento, e fondò la prima lega in occasione degli Europei.

Quella fu solo una prova ma, da allora in poi, il gioco è cresciuto sempre di più fino a raggiungere la piena popolarità nel nuovo millennio. E non è una peculiarità di giovani o ragazzi di sesso maschile ma la febbre ormai è salita a tutti senza distinzione di sesso e di età. Molto spesso ci si cimenta a costruire la propria squadra anche se non si mastica di calcio tutti i giorni. Un moderno vocabolario e tanti nuovi neologismi sono nati grazie all’esplosione di questo intrattenimento così affascinante. E così, i milioni virtuali che si usano per acquistare i giocatori diventano “fantamilioni”, gli allenatori si trasformano in “fantallenatori”, le squadre si chiamano “fantasquadre” e via dicendo. Gruppi di amici ma non solo, si ritrovano nelle proprie case per costruire la loro squadra e battersi tra di loro a suon di rilanci per assicurarsi i giocatori preferite nelle “fantaste”.

Ma ormai, di modi per poter cimentarsi nella professione di allenatore e per gestire una propria rosa di giocatori, ce ne sono tantissimi. Ci si può iscrivere ad una lega, partecipare a quelli gestiti dai quotidiani italiani più importanti (che poi resta il metodo tradizionale), fare aste con perfetti sconosciuti in uno dei tantissimi blog che popolano il web. Blog che, molto spesso, diventano veri e propri siti che non possono mancare nella homepage di tutti i fantacalcisti come, per esempio, “fantagazzetta.com” che informa, crea e dà a tutti la possibilità di creare e gestire la propria lega e concorrere per la vittoria finale.

Ma qual è il segreto principale di questa grande diffusione di uno dei giochi preferiti dagli italiani? Beh, sicuramente ce n’è più di una. La prima che ci viene in mente è senza dubbio legata alla popolarità del calcio che spinge molti appassionati a non limitarsi a seguirlo e a provare a cimentarsi con tutto ciò che ne deriva. Poi, ma molto più marginale, c’è la ragione legata ai premi che si possono vincere se si ha la meglio sugli altri concorrenti. Il motivo principale, però, sta senza dubbio nella sostanza del gioco. L’Italia è un paese di allenatori. Tutti quelli che seguono questo sport ne parlano e, chi più che meno, pensa di esserne competente. Ed allora quale migliore occasione per avere la possibilità di essere veri e propri Mister di una propria squadra. Scegliere tra una rosa di venticinque giocatori, optare per titolari e riserve, fare il mercato di riparazione: tutto ciò, oltre a divertirci, ci rende un po’ tutti allenatori almeno per un po’.  



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