Continua la passione del Lecce: campionato quasi compromesso e squadra in ritiro

Preoccupa la china presa dai giallorossi e i tifosi non ci stanno più dinanzi ad un simile calo di rendimento. Facciamo il punto.

Tanto tuonò che piovve. Il Lecce ce la mette davvero tutta per riaprire il campionato e, dopo aver esaurito i match-point a disposizione, crolla in casa contro il Siracusa centrando un pareggio che ha dell’inverosimile.

I tifosi sono infuriati con i giocatori accusati di aver staccato la spina alla prima difficoltà. Si ha la sensazione che basterebbe una vittoria per svoltare, almeno a livello mentale. Il successo tra le mura amiche manca da molto tempo e la striscia di risultati non proprio positivi ha portato i giallorossi a riaprire, come anzidetto, il campionato. L’analisi del momento nero (prolungato) non può, però, tenere fuori Liverani. Il tecnico è stato l’artifice della partenza spedita dei giallorossi, ma non è esente da reponsabilità nella frenata di febbraio e marzo.

Lecce, un crollo di condizione fisica

La classifica dei chilometri percorsi non deve ingannare. Il Lecce continua a essere la squadra che corre di più, ma da troppe giornate lo fa senza intensità. L’emblema della crisi è senza dubbio il reparto avanzato, troppo scarico e debole, ma anche i continui cambi a centrocampo sembrano, alla fine di una stagione, azzardati. Dunque, è stato sbagliato certamente qualcosa e se oggi la squadra non corre, non può essere colpa dei giocatori o del mercato di gennaio che, sicuramente con l’innesto di Saraniti e Tabanelli, ha messo in serie difficoltà il tecnico giallorosso nelle scelte.

Un calo psicologico che si ripete

Quando le gambe non girano, la testa va in tilt. E viceversa. La crisi del Lecce è anche mentale e richiama alla fragilità di un gruppo che storicamente si perde nel momento delle difficoltà. Anche qui gli alibi non ci sono: se un anno fa la stagione era stata compromessa più per errori esterni che interni, sino al finale poco dignitoso, oggi il gruppo ha davanti un traguardo importante e che dovrebbe stimolare impegno e attenzione.

Invece, tutto questo non sta accadendo e le voci e polemiche create da fuori (ma non solo) non hanno aiutato. L’aspetto mentale è preoccupante: nemmeno Liverani pare sia riuscito a invertire la tendenza e il suo nervosismo delle ultime settimane è significativo. Assumersi pubblicamente le responsabilità è l’estremo tentativo di proteggere lo spogliatoio, ma il credito si sta esaurendo così come la pazienza dei tifosi.

Con il Siracusa si sono sentiti i primi fischi, copiosi. Per arrivare all’obiettivo fondamentale della promozione diretta in serie B, il Lecce ha bisogno di grande compattezza ed entusiasmo; mancando entrambi, la china presa è pericolosa e porta dritta verso quel maledetto mini torneo che si chiama play-off.

Così, nel giorno di Pasqua continua la Passione: la società ha deciso di mandare la rosa in ritiro presso un albergo di Roma a partire da martedì, fino alla vigilia dalla sfida di domenica prossima sul campo della Reggina.

di Ivan Vedruccio



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