Lecce, unico scoglio lo sblocco dei crediti. Per il resto si va veloce

Sembra essere veramente una trattativa lampo quella tra la famiglia di Spinazzola, proprietaria della squadra di ‘Piazza Mazzini’ e la nuova cordata di imprenditori romani coordinata da Saverio Sticchi Damiani.

La trattativa è lanciata e per davvero si potrebbe chiudere prima del 30 giugno e quindi prima della fatidica data di iscrizione al Campionato di Lega Pro.

Le volontà, come anticipato ieri, sembrano essere chiare e ben definite: da un lato i Tesoro – meglio, patron Savino – convinti ed intenzionati a cedere e a lasciare perdere il calcio nel Salento per dedicarsi ad interessi imprenditoriali in cui sono più forti e, da un altro, la cordata messa insieme, coordinata dall’avvocato leccese Saverio Sticchi Damiani, una cordata composta da imprenditori salentini e non che nella Capitale d’Italia fa buoni affari.

L’incontro di ieri è sembrato a tutte le parti in causa più che positivo e se si dovesse scommettere oggi qualche euro, lo si punterebbe, totalmente, sull’esito positivo.

Nessun ripensamento, anche se è ovvio che alla famiglia di Spinazzola dispiace un po’ andare via senza aver tagliato alcun traguardo sportivo e i nuovi ogni tanto si chiedono quanto possa essere rischioso investire su una squadra reduce da tre fallimenti sportivi di fila, che gioca in una categoria difficile, ma percepita dai tifosi come inappropriata e inadeguata al blasone della città. Insomma, fare risultati con questo peso sulle spalle non è facile per nessuno.

Ma ormai si è in pista e quindi si balla e l’impressione sembra quella di essere giunti al momento clou. Oggetto del contendere sono solo e soltanto, si fa per dire, i bilanci del sodalizio di “Piazza Mazzini”: i Tesoro, come hanno più volte spiegato, sostengono che tra debiti (4,2milioni di euro) e crediti (3,6 milioni) il disavanzo è piccolo e, quindi, facilmente colmabile. I nuovi acquirenti, freschi di una “due diligence” affidata al prof. Stefano Adamo, ritengono che una parte importante dei crediti non sia immediatamente esigibile e prima di impegnarsi vorrebbero soltanto che il patron di Spinazzola mettesse nero su bianco tutti gli adempimenti che dovrà compiere per sbloccare quelle poste di bilancio che, certamente, ci sono ma che, comunque, non possono essere riscosse entro il 30 giugno.

Insomma, la cordata romana aspetta questa azione ufficiale di Tesoro e poi sarà pronta ad impegnarsi con la piazza salentina, anche perché il parco giocatori di proprietà del Lecce non è certo composto da un gruppo di pivelli, bensì da calciatori di categoria spesso superiore alla Lega Pro, che guadagnano in maniera direttamente proporzionale al loro status.

Tutto, quindi, è da aggiornarsi freneticamente nelle prossime ore, ma è difficile immaginare passi indietro di sorta sul ritorno dei Tesoro.



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