Finalmente i primi 3 punti per il Lecce: dopo la shoccante sconfitta casalinga all'esordio contro la Fidelis Andria, i giallorossi sbancano il 'Menti' di Castellammare di Stabia contro una diretta, pericolosa, concorrente. Una partita impostata bene: certamente non perfetta, ma oggi si è visto quanto questo Lecce possa fare. Poche le sbavature, tantissime le note positive. Decide Papini.
Perucchini, 7: Torna titolare grazie ad un acciacco di Benassi e, dopo un rinvio iniziale sbilenco, si fa sempre trovare proto. Grande intervento su Arcidiacono proprio sul finire del primo tempo. Esce sempre, forse anche troppo, e guida la difesa con sicurezza. Fiducia.
Lo Bue, 6: Lepore titolare lo rende più sicuro nel tentare qualche incursione tra la difesa stabiese. Deve ancora migliorare, molto, ma ci sono solide basi su cui lavorare. Intraprendente.
Freddi, 6: Intoppa un paio di disimpegni, uno dei quali, al 26', poteva costare caro. Ma non sbaglia un anticipo e il suo innesto ha decisamente cambiato la musica rispetto alla difesa vista in azione domenica scorsa. Pilastro.
Camisa, 6.5: Il salentino non ne sbaglia una: tiene a bada con sicurezza il reparto avanzato gialloblu e non va mai in affanno. Si gioca l'ammonizione per interrompere una ripartenza pericolosa avversaria. Sicuro.
Liviero, 5.5: Non soffre le rare incursioni dei campani, ma decide di complicare tutto rimediando due ammonizioni. Ingenuo, soprattutto, a prendere il secondo giallo: era in anticipo e poteva contenere l'attaccante avversario. Pecca d'esperienza.
Lepore, 6.5: Un grande primo tempo il suo, andando vicinissimo al gol in due occasioni. Lo fermano solo il palo e la traversa. Ci tiene e si vede, eccome. Core preciatu.
Papini, 7+: Un altro capitano rispetto a quello visto all'esordio. Recupera, imposta e inventa. È caparbio nell'azione del gol, quando è bravo ad insersi tra le maglie gialloblu disturbate da Doumbia. Inesauribile.
Suciu, 6-: Fare peggio di domenica scorsa era quasi impossibile. Si dimostra più sicuro di sé, ma non mancano le cardiopalmatiche amnesie, come quando perde pericolosamente palla nel cuore del campo costringendo Camisa al fallo tattico. Concentrati, Sergiu.
Surraco, 6: Il più spigoloso nel primo tempo, costringe le Vespe a martoriare le sue gambe. Nella ripresa Asta lo piazza sulla trequarti e l'azione del vantaggio passa anche da lui. Al 65', con i giallorossi in dieci, Asta lo sacrifica per Beduschi. Vivace.
Beduschi (dal 65' s.t.), 6: Finisce sul taccuino dei cattivi anche lui, ma non tira mai dietro il piede. Se ha spazio, spinge. Potenziale titolare.
Curiale, 5.5: Non sempre l'intesa con Moscardelli funziona, ma è decisamente più reattivo rispetto alla gara con l'Andria. Tuttavia la buona volontà non basta: si ritrova un paio di volte a tu per tu con l'estremo difensore, ma tarda troppo a battere a rete e sciupa. Dura solo un tempo: esce a causa di un acciacco. Poco lucido.
Doumbia (dal 41 p.t), 6-: Entra sul tramonto del primo tempo e ci mette un po' a carburare. Con la sua velocità potrebbe rendere di più, ma soffre l'inferiorità numerica. Da rivedere.
Moscardelli, 6.5: Ci prova dai primi minuti con alcuni tentativi velleitari. Prova le grandi giocate, ma è un gladiatore: non si risparmia mai, corre e fa a sportellate. Lottatore.
Gigli (dal 77' s.t.), senza voto: Va a rimpolpare da difesa che diventa a cinque per cercare di contenere il forcing finale della Juve Stabia.
Asta, 7.5: Si doveva ripartire dal secondo tempo contro l'Andria, promessa mantenuta. Imposta la gara alla perfezione: non aspetta gli avversari, ma la sua squadra fin da subito è propositiva e capace di imporre il suo ritmo sul difficile sintetico del 'Menti‘. Il 4-3-1-2 nel secondo tempo, cambiato in corsa in 5-3-1, riesce a contenere senza affanni le offensive campane e torna a casa con 3 punti pesantissimi. Così, mister!
