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Entusiasmo alle stelle nel post Lecce-Lazio. Parlano Di Francesco, Baroni e Sarri

Entusiasmo alle stelle quello che si è respirato in sala stampa al termine della sfida tra Lecce e Lazio, vinta dai giallorossi, con una grandissima ripresa e un Di Francesco sugli scudi.

Con questo successo i salentini hanno risposto alla vittoria della Sampdoria e Sassuolo e al pareggio dello Spezia, prossimo avversario, lasciando inalterato il distacco dalla terz’ultima e guadagnando punti su penultima e ultima.

“Non mi piace parlare di me, quello che ci ha detto il mister nell’intervallo è stato di ribaltare la partita e cercare di essere più aggressivi. Ci siamo riusciti, abbiamo avuto una grande reazione e battuto un grande avversario. Siamo riusciti a ribaltarla con l’aggressività”, ha affermato Federico Di Francesco, il cui ingresso ha letteralmente dato la scossa ai giallorossi che da quel momento in poi si sono trasformati, dominando la ripresa.

“La storia di Samuel Umtiti parla da sola, negli ultimi anni ha avuto problemi fisici, per noi è un valore aggiunto e siamo contenti di averlo. Nella ripresa il pubblico lo ha incitato, ce lo teniamo stretto ed è un grande orgoglio che giochi con noi.

L’azione del secondo gol la proviamo spesso in allenamento, sono riuscito a rimetterla dentro ed è stato bravo Colombo a segnare.

È entusiasmate giocare qui, quando c’è entusiasmo la squadra gira e il pubblico dà una mano. Si percepisce la sua forza. Il ‘Via del Mare’ deve essere il nostro fortino.

Abbiamo lavorato tanto, svolto una nuova preparazione, ci siamo allenati molto a livello fisico, la squadra si è completata alla fine del mercato e molti non erano in forma, adesso tutti sono al top, mancano sei mesi alla fine, è ancora lunga e penso che il lavoro fatto fino a oggi lo ritroveremo al termine”.

“Nel primo tempo la Lazio ha speso molto e non era facile, oggi abbiamo giocato contro una grande squadra ed è chiaro che nei momenti in cui non riuscivamo a pressare abbiamo sofferto”, ha invece dichiarato mister Marco Baroni.

“Nella ripresa ho chiesto un altro atteggiamento, noi siamo cresciuti, loro un po’ calati e siamo riusciti a tenere gli avversari lontani dall’area. Abbiamo avuto energia nel recuperare il pallone e da qui sono arrivati i gol. Abbiamo disputato la partita che volevamo.

Di Francesco ha trovato il suo ambiente, si deve alleggerire dalle pressioni, ha una condizione fisica straordinaria, siamo contentissimi, ma anche Banda ha giocato bene, aveva un avversario veloce come Lazzari. Colombo, poi, raccoglie i frutti del lavoro quotidiano, ha sempre giocato come attaccante defilato e adesso si applica per fare il centravanti e cresce a ogni partita. Adesso ci godiamo questa vittoria, ma non dobbiamo mai mollare la presa.

Non guardo la classifica, è un campionato difficile, non ci serve guardare graduatorie, ogni volta che si pensa ad abbassare la guardia si perde concentrazione. Adesso andremo a La Spezia in una partita difficilissima. Dobbiamo gioire, ma solo per un’ora, un’ora e mezza è già troppa.

Ci alleniamo per andare forte, se non si corre non si può giocare questo campionato, la squadra vuole lavorare e sono orgoglioso di questo. La mia squadra deve emozionare, far veder che si spende, si dona e se arriva il risultato è ancora più gratificate.

Mi sento di dire che i cori razzisti sono una vergogna, a volte per pochi pagano in tanti. È ora di finirla e censurare questi comportamenti, siamo contenti di avere Banda, Umtiti e  Ceesay  con noi, mi ha fatto piacere che il pubblico abbia incitato Samuel. È il momento di dire basta!!!”

Di umore totalmente differente, invece, il tecnico dei biancazzurri Maurizio Sarri: “Inutile che mi prendiate per il c..o. Sul terreno di gioco non ho detto nulla, mi hanno fatto una domanda sui campi degli stadi di Serie A e ho risposto, se non si legge l’intervista per intero non si comprendono le mia parole”, ha detto in merito alla polemica di ieri su una presunta sua affermazione nella quale indicava il rettangolo di gioco del “Via del Mare” come non adatto.

“Ci chiediamo da un anno e mezzo cosa succeda in certi momenti della partita. Abbiamo avuto un buon approccio, ma qualche avvisaglia c’era stata già nel primo tempo, nella ripresa abbiamo perso molti palloni e una gara iniziata qualitativamente bene, è terminata con un disastro, pensavamo di aver ridotto il problema negli ultimi tempi, ma siamo ancora convalescenti.

Non voglio fare il menefreghista sull’argomento razzismo, ma a dire il vero i cori trazzisti nei confronti di Umtiti non li ho sentiti. Forse ero nella zona del campo in cui si sentivano solo i cori per incitarlo.

Mi sento responsabile della sconfitta come tutti, anche di più perché ho sbagliato i cambi, in campo i calciatori erano inconfusione mentale e così era anche in panchina.

Santoni è entrato bene, poi per quel che riguarda la partita l’inerzia della squadra era negativa, infatti dopo il 2-1 non abbiamo avuto alcuna reazione.

Il calo fisico è un alibi che non va dato ad alcuno, quello è progressivo, noi ci siamo spenti come un fiammifero, non parlerò mai di aspetto fisico per cercare scusanti

Pedro in questi giorni dava la sensazione di essere vivace e volevo sfruttare questo, ecco perché è partito titolare.

Noi abbiamo consegnato completamente l’inerzia della partita al Lecce, che è sempre stato aggressivo, ma prima siamo riusciti a domarlo.

La mancanza di umiltà o l’essere un po’ presuntuosi possono essere presi in considerazione, ma poi mi dico: ‘chi c…o siamo’, perché, a parte Pedro, mi sembra giochino calciatori che hanno vinto molto. Forse è meglio parlare di leggerezza, si pensa di aver vinto e poi si molla, ma una volta usciti dalla gara è difficile recuperarla.

 

 



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