Il provvedimento è stato eseguito dalla Dia e ha visto impegnati gli agenti di Polizia e i militari dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza
L'imponente operazione anti-droga "Federico II" permise di sgominare due distinte organizzazioni dedite alle estorsioni e al traffico di stupefacenti. Non solo, vennero emesse un numero impressionante di ordinanze di custodia cautelare.
I 43 imputati rispondono a vario titolo e in diversa misura dei reati di: associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti; detenzione e spaccio. Nel blitz del 12 dicembre scorso, sono stati sequestrati più di cinque chili di eroina e cocaina.
Nella prossima udienza, il gup Cinzia Vergine scoglierà le riserve e avrà inizio la discussione. La maggior parte degli imputati risponde del reato di associazione finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Nei prossimi giorni innanzi al Riesame verranno valutate le posizioni degli altri indagati. La maggior parte di essi risponde del reato di associazione finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Dopo sette giorni dal blitz, si sono aperte le porte del carcere di Borgo San Nicola per Alessandro Greco, 33enne di Lecce, che si era reso irreperibile al momento dell'esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare.
Otto indagati nell'inchiesta denominata 'Federico II' hanno deciso di non rispondere alle domande dei giudici durante gli interrogatori di garanzia che si sono svolti questa mattina nel carcere di Borgo San Nicola.
Hanno preso il via gli interrogatori degli indagati implicati nell'operazione antidroga allestita dalla Dia salentina. Sei di loro non hanno risposto alle domande del Gip, mentre a parlare è stato il 49 albanese Bocaj. Domani è previsto l'ascolto degli alti indagati.
Le intercettazioni ambientali svelano le regole dell'organizzazione criminale su cui l'operazione Federico II ha fatto luce. A dettare le condizioni per la gestione dello spaccio di sostanze stupefacenti sarebbero madre e figlia.