Sesso, risse e “movida”. Che immagine darà quest’anno Gallipoli sul turismo del Salento?

La domanda è se si ripeteranno le scene già viste nell’estate 2014 quando la Città Bella conquistò le prime pagine dei giornali per il turismo maleducato.

Agosto è appena iniziato ed i riflettori sembrano essere tutti puntati su Gallipoli, la Città Bella che non dorme mai. La perla dello Jonio, tra le mete più gettonate dove trascorrere le vacanze, negli ultimi anni è riuscita a diventare la punta di diamante del Salento. Merito delle sue spiagge paradisiache, delle sue acque cristalline, degli eventi che, di giorno e di notte, animano il centro storico come le discoteche più in. Per questo, sono soprattutto i giovani e giovanissimi a scegliere la località a ridosso sul mare, lì dove il divertimento è assicurato

Ci sono state stagioni non facili per Gallipoli, sbattuta sulle prime pagine dei giornali come si fa con il “mostro”, come esempio di turismo maleducato, come un luogo senza freni, dove sembrano non esserci regole né freni. Una terra di nessuno. Una fotografia che ha oscurato l’immagine da cartolina della città che si affaccia sullo Jonio che molti le attribuiscono ancora, quella che racconta la storia di una civiltà culturale lunga diversi secoli, quella che parla di un borgo marinaro da visitare, con le sue chiese e i suoi monumenti, con il suo caratteristico mercato del pesce e i vicoletti ricchi di fascino.

Memori di quell’esperienza si era detto «‘mai più’». Mai più gente che dorme per terra, che prende (o da) in affitto un balcone pur di avere il suo posto al sole, mai più situazioni che potessero far conquistare a Gallipoli la palma nera del turismo trash. Mai più. O mai dire mai?

Quest’anno, in questa estate scandita dal Coronavirus, Gallipoli torna a conquistare i riflettori, forse più di altre (altrettanto) rinomate località, a far discutere per i tanti, troppi assembramenti, a “dividere” il web per le risse andate in scena alle prime luci dell’alba o il sesso consumato a favore di telecamera. C’è chi è pronto a difenderla. E chi a usarla, ancora, come esempio negativo.

Ferragosto è ormai alle porte. Superati i giorni clou, Gallipoli piano piano tornerà alla normalità. Sarebbe un peccato se venisse ricordata solo per qualche “eccesso”, per qualche “eccezione” goliardica tipica di quelle località che si animano nel periodo più bello e libero dell’anno.