La puccia per la Vigilia dell’Immacolata: non è una ricetta, ma una tradizione tutta salentina

Nel giorno della vigilia dell’Immacolata nel Salento si digiuna per devozione alla Madonna, ma solo fino a pranzo quando a tavola ‘si serve’ la puccia con le olive

Un po’ tradizione, un po’ devozione. La vigilia dell’Immacolata in tutte le case del Salento si rispetta il digiuno, ma solo fino a mezzogiorno quando in tavola si ripete un rito a cui nessuno vuole rinunciare. Il 7 dicembre, infatti, si pranza ‘solo’ con la puccia, un pane morbido con una crosta croccante, condito rigorosamente con il tonno. In realtà, “paese che vai, companatico che trovi“: c’è chi aggiunge i capperi, chi le alici, chi la ricotta forte (o ‘scante) e i peperoni fritti. Tutto va bene, purché si rispetti il giorno di astinenza dalla carne. Una usanza antica, antichissima che continua ad andare in scena anno dopo anno e che nessuna ‘moda’ non locale è riuscita ad accantonare.

Puccia dell’immacolata: la ricetta per farle in casa

Prima si usavano solo le pucce semplici, al massimo con le olive, ma oggi per mantenere viva la tradizione c’è davvero l’imbarazzo della scelta, a seconda dei gusti. Per questo, vi proponiamo la ricetta di Lucia Antonazzo  (questa la sua pagina Facebook Saggi e Assaggi) per preparare il pane con le olive e le cipolle, chiamati ‘cuiati’ nella zona di Martano.

Ecco come prepararla, come si faceva un tempo, solo con sponzali (cipolle lunghe) e olive nere. Senza olio.

Ingredienti

  • mezzo chilo di farina di grano duro
  • mezzo chilo di semola rimacinata
  • 5 sponzali
  • 200-250 grammi di olive nere
  • un lievito di birra
  • acqua
  • sale fino

Procedimento

  1. Tagliuzzare le cipolle e lasciarle macerare con il sale. Sciogliere il lievito in acqua tiepida, aggiungere le farine a poco a poco, aggiungere il sale e acqua quanto basta per fare una bella palla.
  2. Mettere a lievitare al caldo. Basta coprire la terrina con un tovagliolo e poi con una coperta. Dopo un’ora, aggiungervi le cipolle e le olive. Distribuirle bene nell’impasto. Mettere ancora al caldo per due ore.
  3. Accendere il forno ad una temperatura alta. Prendere un pezzo di impasto, girarlo nella farina e metterlo nella teglia su carta forno. Con questa dose si fanno 12 cuiati. Si possono fare di più facendoli più piccoli.
  4. Coprire con un tovagliolo nell’attesa che il forno diventi caldissimo.
  5. Infornare e, dopo una mezzoretta, sono pronti. Coprire con un tovagliolo e, quando sono freddi….buon appetito!

Ricordate che nella ricetta tradizionale le olive sono con i ‘noccioli’, quindi fate attenzione quando attendate questa prelibatezza.