‘Il mare dei Cavalli’ nella marina di Mancaversa, alla scoperta del Salento delle origini

La storia e le origini della piccola marina di Mancaversa e del suo “mare dei Cavalli”. Racconti di usanze e tradizioni di una volta, dalle quali discende il Salento e di cui siamo figli.

Marina di Mancaversa è una località balneare della provincia di Lecce nella frazione di Taviano. Collocata sul versante jonico si pone tra la vicina marina di Torre Suda e la localitá di Lido Pizzo, distante circa cinque chilometri dal centro urbano di Taviano e sette da quello marittimo di Gallipoli.

La costa è prevalentemente rocciosa e si stende per quasi un chilometro sulle acque dello Jonio. In questa zona il tratto costiero si dischiude in un continuo alternarsi di bassa scogliera e piccole calette di sabbia ricoperte di piante selvatiche e cespugli incolti di macchia mediterranea.

La spiaggia mista a rocce è costituita principalmente da scogli bassi e piani, che sono facilmente percorribili fino alla riva, composta di ciottoli bianchi di varia grandezza e dimensione.

Con i suoi fondali incontaminati ricchi di ricci e di ogni varietà di molluschi e pesci, si propone come luogo ideale dove fare una buona nuotata in tutta tranquillità, lontano dal caos delle spiagge affollate dei centri turistici maggiori, come i vicini centri di Torre San Giovanni e Gallipoli, e in cui effettuare immersioni e attività di snorkelling e pesca subacquea.

Mancaversa possiede, inoltre, anche un piccolo lido sabbioso; una delle calette sabbiose piú allargate della sua marina, che si estende per circa trecento metri di costa e chiamata “il Mare dei Cavalli” o “spiaggia dei Cavalli”.

Quest’accezione ha origini piú antiche e meno note; pare, infatti, derivare dalle usanze degli abitanti del posto, che molto tempo fa erano soliti portare i cavalli in spiaggia per poterli lavare dopo il periodo di lunghe settimane o giornate lavorative. Ancora oggi, infatti, sono visibili lungo le arenarie ormai solidificate, le numerose scie lasciate dai carretti trainati da questi animali.

Le origini di Mancaversa: il centro dei pescatori

Nel 1900 Mancaversa, era una zona con poche abitazioni, situate prevalentemente e ancora oggi nei pressi di Piazza Mancaversa, anche nota come “Villa dei Fiori”, per via dell’attività produttiva svolta maggiormente dagli abitanti di Taviano, e quella che ha portato maggiore ricchezza nel paese.

Queste case appartenevano alle famiglie più benestanti, che le utilizzavano durante il periodo estivo per villeggiatura. Solo nel periodo del secondo dopoguerra, la marina ha assistito ad un incremento di abitazioni, di appartamenti e ville sul mare, che sono arrivate a formare la marina come la conosciamo ai giorni nostri.

Nella zona, inoltre, erano presenti anche tre chiesette tardo ottocentesche, oggi distrutte. L’unica presente nelle vicinanze di Villa dei fiori, è attualmente la Chiesa dell’Immacolata, costruita tra il 1985 e il 1990, su una piú piccola preesistente e nota per la sua ampia scalinata che si affaccia sulla piccola piazzetta Sant’Anna.

Negli ultimi trent’anni il paese ha subito una crescita esponenziale diventando un importante centro turistico ricco di parchi, villette, attrezzature sportive, zone verdi, un’arena eventi per concerti e feste e un lungomare dove poter fare delle tranquille passeggiate.

L’origine del nome

In passato la località era prettamente utilizzata come zona di pesca. Secondo alcuni il nome “Mancaversa”, infatti, sarebbe stato attribuito, dalla definizione di antichi pescatori Gallipolini, che per orientarsi chiamavano così il tratto di costa situato alla sinistra di Gallipoli, ossia Mancaversa “versante mancino”.

Un’altra derivazione del nome della marina, invece, attribuirebbe il nome “Mancaversa” al termine dialettale “Baccaversa”, ossia “barca capovolta”, data sempre dall’usanza dei pescatori del luogo, che approdavano nella piccola baietta dell’attuale spiaggia dell Jonio, deponendo le barche a riva e rovesciandole per tenerle ancorate e pronte per la prossima uscita in mare (nella foto sottostante di Alessandro Mauramati una stupenda vista notturna della costa).

 



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