“10 calcio 18”: le accuse per l’ex portiere del Lecce Davide Petrachi contenute in un “pizzino”

Ci sarebbero anche un secondo “pizzino” e varie intercettazioni telefoniche che farebbero riferimento all’acquisto di cocaina.

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Due “pizzini” che farebbero riferimento all’acquisto di cocaina da parte dell’ex portiere del Lecce, Davide Petrachi. Non solo, anche una serie di intercettazioni da cui emergerebbe il ruolo di acquirente, ma anche di componente di un gruppo criminale dedito al traffico di droga.

È il quadro accusatorio che emerge nell’ordinanza di arresto ai domiciliari a carico di Petrachi, nell’ambito dell’operazione investigativa “Orione”. L’indagato risponde di detenzione e spaccio, ma anche di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.

In un primo “pizzino” ritrovato a Merico, in agro di Giuggianello, vi era scritto “10 calcio 18“, dove 10 rappresentava la quantità di stupefacente, calcio il nomignolo di Petrachi e 18 (settembre 2015, ndr) la data di consegna. In effetti, Miggiano (un altro indagato) avrebbe in precedenza riferito a Merico di recarsi in un bar perché era in attesa del “calciatore”.

Nel secondo “pizzino” appartenente sempre a Merico, con appunti e nominativi e dati numerici, rinvenuto in seguito al suo arresto, era riportata per tre volte la dicitura “10 calcio”. Secondo gli investigatori, tale frase farebbe riferimento all’avvenuta consegna di cocaina, per circa 30 grammi. La consegna, però non avveniva, per l’arresto di Merico.

Petrachi si sarebbe ugualmente procurato lo stupefacente da Miggiano che ha sollecitato l’ex portiere giallorosso al pagamento della fornitura di droga. Petrachi, quindi, come emergerebbe da un’intercettazione, tranquillizzava Miggiano ed in effetti il 24 dicembre del 2015 i due si sarebbero incontrati.

In realtà, già in precedenza (nel mese di giugno di tre anni fa), Petrachi si sarebbe scusato per non essersi presentato ad un appuntamento per ritirare e pagare lo stupefacente, precisando a Merico con linguaggio criptico

“mi sono dimenticato non ci sono problemi no?.. Un altro portiere per giocare lo trovate dai…perdonatemi”

Ci sarebbe poi un sms, sempre inviato a Merico, in cui Petrachi affermerebbe

“amico mio vedi che non sto qua…lunedì, martedì torno sto facendo un provino… ciao beddhu meu”.

Ed infine, in una conversazione telefonica, dopo essersi presentato a Miggiano con il nome di battesimo, avrebbe detto la frase: “amico Davide sono …vedi che sono tornato ….domani…dopodomani ci vediamo….” e alla domanda di Miggiano “Chi Davide”, avrebbe risposto “Petrachi”.

Va comunque sottolineato, come afferma il gip Vincenzo Brancato, che “pur rispondendo della medesima ipotesi associativa, finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti”, appare per Petrachi ed altri indagati “proporzionata la misura degli arresti domiciliari, per la loro minore incidenza del loro rapporto al sodalizio“.

Davide Petrachi, potrà difendersi dalle accuse nel corso dell’interrogatorio di garanzia che si svolgerà nelle prossime ore.



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