
Due proiettili calibro 7,65 esplosi sabato notte e ritrovati di fronte all'abitazione di un giovane pregiudicato di Salice Salentino. Ieri mattina, la scoperta dei carabinieri della Compagnia di Campi Salentina, guidati dal capitano Alan Trucchi. La segnalazione è arrivata verso le 8.00 da parte delle tante persone che si trovavano lungo la via interessata ai fatti, a quell'ora, di domenica. Infatti, anche se i colpi di pistola risalgono a diverse ore prima, nessuno sembra averli uditi. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i buchi dei proiettili sono stati trovati sul portone dell'abitazione di R.S., 26 anni, del posto.
Egli è stato condannato in primo grado a nove anni e quattro mesi di reclusione nel processo "Perseo". Avrebbe fatto parte fatto parte dell’organizzazione criminale guidata da Giovanbattista Nobile, 32 anni, del posto. L'inchiesta condotta dagli stessi carabinieri di Campi e coordinata dal pubblico ministero Paola Guglielmi ha fatto luce sul sodalizio criminale capeggiato da Nobile, dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti. Le accuse sono infatti associazione a delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di droga, nonché alle estorsioni. Il 15 ottobre di sei anni fa, ben nove persone finirono in carcere o ai domiciliari. Al momento è in corso il processo di Appello e in una scorsa udienza, il pg ha chiesto la conferma della condanna di primo grado per tutti gli imputati.
Adesso, gli inquirenti verificheranno se ci sia un collegamento tra l'atto intimidatorio ed eventuali attriti tra membri dell'organizzazione criminale.
Magari, se si possa configurare un avvertimento o una vendetta per questioni inerenti lo spaccio e il traffico di droga sul territorio. Anche se, ricordiamo il processo 'Perseo' ha fatto luce pure sul racket delle estorsioni.