​Molestie sessuali ai danni di una ragazzina, 84enne ‘amico di famiglia’ condannato a 2 anni

La vicenda risale al 16 dicembre del 2011. L’adolescente, neanche quattordicenne, viveva con il padre e la compagna in una località di mare del Basso Salento. I conviventi avrebbero sporto denuncia presso i carabinieri della locale stazione.

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Avrebbe molestato una ragazzina all'epoca dei fatti neanche quattordicenne e un 84enne del Basso Salento è stato condannato a 2 anni di reclusione.

Il collegio della prima sezione penale collegiale, presieduto dal dr. Gabriele Perna a latere Maddalena Torelli e Silvia Minerva, ha emesso la sentenza di colpevolezza per l'insospettabile  "amico di famiglia", dopo che il pubblico ministero Carmen Ruggiero ha invocato una pena di 3 anni e 6 mesi per l'anziano signore.

Il legale dell'imputato, l'avvocato Martino Carluccio , ha invece chiesto l'assoluzione per il proprio assistito, in considerazione delle dichiarazioni contraddittorie dei vari testimoni.

L'accusa era di violenza sessuale con l'aggravante di essere stata compiuta ai danni di una minore che non aveva ancora compiuto quattordici anni.

La vicenda risale al 16 dicembre del 2011. L'adolescente viveva con il padre e la compagna  in una località di mare del Basso Salento. Quel giorno, "l'amico di famiglia" che abitava di fronte era stato chiamato per stare con lei al ritorno da scuola, perché il padre rientrava tardi. Una volta giunta a casa con il pulmino, c'era l'anziano signore ad aspettarla. Secondo l'accusa, però, in attesa dell'arrivo dei suoi, l'uomo avrebbe prima cercato di baciare la ragazzina. Subito dopo sarebbero iniziate le "toccatine" nelle parti intime; infine l'avrebbe tirata verso di sé, stringendola forte.

La ragazza sarebbe poi riuscita a divincolarsi, finché il padre non fece ritorno a casa assieme alla compagna. Successivamente, la minore avrebbe raccontato l'accaduto ed i conviventi avrebbero sporto denuncia presso i carabinieri della locale stazione. La presunta vittima di abusi venne sentita nel corso delle indagini, ma non in sede d'incidente probatorio.

L'imputato ha invece affermato di essere sopraggiunto nei pressi dell'abitazione e di avere giocato assieme alla ragazzina con i suoi cani. Ha negato, però di avere abusato di lei, riferendo di averle solo tenuto compagnia fino all'arrivo del padre.



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