​Nuovo sbarco nel Salento, in 36 raggiungono le coste di Santa Maria di Leuca. Tra loro anche bambini molto piccoli

Stanno tutti bene i 36 migranti probabilmente di nazionalità somala e afgana rintracciati nella notte a Santa Maria di Leuca. Una volta soccorsi, sono stati condotti presso il centro di prima accoglienza Don Tonino Bello di Otranto, per le procedure di identificazione.

Notte di sbarchi nel Salento, questa volta lungo le coste di Santa Maria di Leuca. È qui, nella “finibus terrae”, a circa due chilometri da “Punta Ristola”, che un veliero di oltre 13 metri è stato intercettato mentre cercava di raggiungere la terraferma. Quando i finanzieri hanno affiancato l’imbarcazione hanno capito subito di essere di fronte all’ennesimo viaggio della speranza. A bordo, pronti ad essere abbandonati al loro destino, circa quaranta migranti, probabilmente di nazionalità somala, afgana, siriana e iraniana.
  
In 36, una volta raggiunto il porto, sono stati soccorsi, rifocillati e accompagnati al centro di prima accoglienza “Don Tonino Bello” di Otranto, dove nelle prossime ore saranno sottoposti alle consuete procedure di identificazione e foto-segnalamento ad opera della Polizia scientifica e della divisione immigrazione della Questura. Si tratta di 28 adulti e 8 minori, di cui alcuni molto piccoli. Per due migranti è stato necessario il trasporto all’ospedale ‘Cardinal Panico’ di Tricase per alcuni accertamenti, ma fortunatamente poco dopo sono stati dimessi.
  
Gli scafisti, di nazionalità turca, sono stati fermati e identificati dai finanzieri e dal pool interforze antimmigrazione. Si tratta di: Turan Dogan di 23 anni e Ihsan Ohzel di 37 anni. Nei guai sono finite anche due donne, loro complici, originarie del Kirghizistan.
     
Se non è “allarme” poco ci manca. Il timore che si apra un nuovo flusso migratorio, simile a quello degli anni Novanta, è più che mai fondato, soprattutto con la  stagione turistica ormai alle porte.
     
Senza contare la preoccupazione di non riuscire a dare loro una accoglienza adeguata, essendo le strutture quasi al limite. Soltanto nel Salento, terra di ospitalità per eccellenza, l’ultimo ‘arrivo’ risale allo scorso 11 giugno quando in 45 giunsero nel tratto di mare tra Porto Badisco e Otranto a bordo di un caicco. Il giorno dopo, a Brindisi, quasi 700 persone sono state sbarcate dal rimorchiatore norvegese Siem Pilot, in dotazione a Frontex, sulle banchine di Sant’Apollinare dove si sono subito attivate le procedure di smistamento, identificazione e primo soccorso. Tra loro, anche due salme. E si tratta solo degli ultimi episodi. Non resta che guardare il mare, in attesa di capire cosa accadrà.



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