Soldi dei ticket, finiti nelle tasche di un dipendente del Cup? 39enne a processo con rito abbreviato

L.G., 39 anni di Calimera. risponde dell’accusa di peculato. I fatti si sarebbero verificati nel gennaio del 2017. L’inchiesta condotta dal Pm Milto De Nozza.

Sarà giudicato con il rito abbreviato un dipendente dell’Asl accusato di essersi appropriato di alcune somme denaro, in qualità di addetto al Cup dell’ospedale di Lecce.

L.G., 39 anni di Calimera ha scelto ed ottenuto il rito alternativo che verrà discusso 13 aprile prossimo davanti al gup Cinzia Vergine.

L’imputato risponde dell’accusa di peculato commesso da incaricato di pubblico servizio ed è assistito dall’avvocato Massimo Gabrieli Tommasi che potrà dimostrare l’estraneità alle accuse.

Intanto, l’Asl si è già costituita parte civile con l’avvocato Alfredo Cacciapaglia.

L’inchiesta è stata condotta dal pm Milto De Nozza.

I fatti si sarebbero verificati nel gennaio del 2017. Secondo l’accusa, L.G. in qualità di dipendente della società Sanitaservice S.r.l.  e addetto al CUP del Fazzi, con il compito di effettuare la prenotazione delle prestazioni sanitarie disposte dal medico curante, avrebbe intascato complessivamente, circa 3.390 euro. Dunque, appropriandosi delle somme versate a titolo di ticket dagli utenti che richiedevano le prestazioni sanitarie.

Le indagini sono state condotte dai carabinieri del Nas e hanno preso il via, dopo la nota del Direttore del Distretto Socio Sanitario n. 1 di Lecce, Rodolfo Rollo, sulla scorta di una verifica effettuata dall’economo del distretto.



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