Abusi sessuali per mano di un sacerdote? Aperta una nuova inchiesta

Proseguono, intanto, le indagini sul caso di presunta violenza sessuale per mano di un altro prete. L’inchiesta sarebbe alle battute finali.

Un nuovo presunto caso di abusi sessuali per mano di un sacerdote nella provincia di Lecce.

Il pubblico ministero Stefania Mininni ha aperto un’inchiesta sulla vicenda, dopo una denuncia presentata in Procura. Le indagini sono ancora ad uno stato embrionale e vige il massimo riserbo da parte degli inquirenti. Ad ogni modo, sono scattati già i primi accertamenti per verificare la veridicità delle accuse.

Anche in questo caso, vengono denunciate una serie di molestie sessuali ai danni di un ragazzo, nell’entroterra salentino. Adesso la Procura proseguirà le indagini con una serie di ascolti: non solo della presunta vittima, ma anche di possibili testimoni.

L’inchiesta potrebbe avvalersi anche di una consulenza tecnica per accertare se vi siano tracce di telefonate, messaggi intercorsi tra il giovane ed il sacerdote. Il prete è considerato un insospettabile, una persona stimata e amata dalla comunità ecclesiale e dai suoi parrocchiani.

L’altro presunto caso e le accuse

Proseguono, intanto, le indagini sul presunto caso di presunta violenza sessuale per mano di un altro prete. L’inchiesta sarebbe alle battute finali ed il pubblico ministero Stefania Mininni potrebbe archiviare oppure chiedere il rinvio a giudizio del sacerdote.

Infatti, la Procura dovrà valutare da una parte la “ritrattazione” della 13enne, dopo le conferme, seppur parziali, emerse durante l’incidente probatorio.

La giovane, nel mese di giugno, avrebbe confidato ad un’assitente sociale di essersi inventata tutto, per una sorta di vendette nei confronti della madre. La ragazza vedeva, infatti, nella frequentazione di quest’ultima con un sacerdote, la causa del proprio disagio.

Dall’altra parte, c’è però la relazione del consulente tecnico, a seguito dell’incidente probatorio. Il perito sottolinea, in particolare, la capacità di ricordare e riferire i fatti.

Inoltre, nel corso della testimonianza della 13enne non sarebbe emersa l’esistenza di fattori interni o esterni capaci di incidere sull’idoneità a testimoniare e sull’attendibilità.

Naturalmente, dopo la “ritrattazione” della ragazza (successiva all’incidente probatorio) lo stesso perito dovrà provvedere a fornire un’ulteriore consulenza tecnica, alla luce di questi nuovi elementi.

Le accuse al prete hanno preso avvio dalla denuncia di una parente del padre, depositata nell’agosto dello scorso anno. I fatti contestati si sarebbero verificati tra dicembre del 2016 e giugno del 2017, in un paese dell’hinterland di Lecce.

Il sacerdote non è stato mai sospeso dalla Curia che lo ritiene assolutamente estraneo ai gravi addebiti contestatigli.



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