Incolpò un ex comandante della Gdf di aver “coperto” un collaboratore: condannato per calunnia a 2 anni

Questo è solo il primo capitolo della complessa vicenda. Il finanziere Brizio Berrino era a sua volta finito sotto processo per una serie di presunti reati, compiuti nei confronti di A.S. I giudici hanno assolto con formula piena l’imputato.

Avrebbe ingiustamente accusato una ex comandante della Guardia di Finanza di Lecce di essersi macchiato di gravi reati per garantire l’impunità di un suo collaboratore. Il giudice monocratico Marcello Rizzo, nelle scorse ore, ha condannato a 2 anni per calunnia, A.S. 38enne leccese. Il Tribunale ha accolto la richiesta del vpo d’udienza Maria Ligorio che ha invocato la stessa pena.

Secondo l’accusa, tra gennaio ed agosto del 2013, l’imputato avrebbe, anche attraverso apposita denuncia, incolpato pur sapendola innocente il comandante della Gdf (all’epoca dei fatti). Gli addebiti spaziavano dall’abuso di ufficio alla rivelazione dei segreti d’ufficio.

Tutto avrebbe avuto inizio da una violazione del codice della strada da parte di A.S., contestatagli dal finanziere Brizio Berrino contro cui aveva presentato ricorso al Prefetto. Da qui, le accuse al comandante (anche di diffamazione e calunnia) per avere, tra le altre cose, riferito in Procura della denuncia presentata da A.S. contro il finanziere.

L’imputato avrebbe inoltre incolpato il personale della Prefettura di compiacere e favorire la G.d.f. ed il suo comandante. Infine. quest’ultimo era accusato di avergli decurtato i punti della patente senza “attendere l’esito definitivo del ricorso al prefetto”.

Le accuse risultarono però infondate e il pm chiese l’archiviazione del procedimento.

L’altro processo

Questo, in realtà, è solo il primo capitolo della complessa vicenda. Lo stesso finanziere Brizio Berrino era a sua volta finito sotto processo per una serie di presunti gravi reati, compiuti nei confronti di A.S (costituitosi parte civile). Ieri, i giudici della seconda sezione collegiale (Presidente Fabrizio Malagnino), hanno assolto con formula piena l’imputato, non ritenendo credibili le dichiarazioni della presunta parte offesa.

Il 48enne di Calimera, era accusato di minaccia per costringere a commettere un reato, abuso d’ufficio e minaccia aggravata. È stata così accolta la richiesta di assoluzione del pm e recepita la tesi difensiva del legale Alessandro Stomeo, difensore di Berrino.

I fatti contestati si riferiscono alla seconda metà del 2011. Brizio Berrino, secondo l’ipotesi accusatoria, aveva minacciato A.S. di ritrattare alcune dichiarazioni rese dinanzi alla Procura militare di Napoli, che riguardavano un altro finanziere, il quale a suo dire, “era solito non pagare le riparazioni dei suoi veicoli”. Così che, Berrino aveva poi proceduto a minacciarlo di fargliela pagare e ad ispezioni della sua macchina considerate arbitrarie. Infine, pochi mesi dopo, il finanziere lo avrebbe minacciato, di arrestarlo e dunque privarlo della libertà personale.



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