Compra un cellulare online, ma a casa arriva un vecchio cordless. Smascherati cinque truffatori

Gli agenti del Commissariato di Gallipoli hanno smascherato cinque truffatori che erano riusciti a ‘raggirare’ alcuni utenti salentini che avevano scelto internet per acquistare oggetti di vario tipo, mai arrivati a destinazione.

C’è chi aveva acquistato un’automobile, chi un cellulare, ma gli acquirenti salentini convinti di aver concluso un affare hanno dovuto ben presto ammettere di essere stati raggirati. Gli oggetti scelti online e pagati non sono mai arrivati. Le vittime non si sono perse d’animo e hanno raccontato nero su bianco la “truffa” subita permettendo agli uomini in divisa di avviare le indagini e, magari, risalire agli autori. Tant’è.  La ‘ricerca’ in questo caso degli agenti del Commissariato di Gallipoli ha consentito di smascherare cinque truffatori, “nascosti” in tutta Italia.

Il più classico dei “pacchi”

Tutto è nato dall’acquisto di un telefonino. È stato questo caso ad attirare l’attenzione degli investigatori che, ben presto, si è concentrata su una 28enne di nazionalità bulgara, residente in provincia di Pescara. La donna ha saputo giocare bene le sue carte. Non solo si è presentata con un nome e cognome italiano, ma ha rassicurato l’acquirente durante tutta la trattativa sia sulle ottime condizioni del cellulare, sia sulla puntualità della spedizione.

A titolo di garanzia, aveva persino inviato al cliente una foto su whatsapp raffigurante il pacco già pronto, con l’indirizzo di destinazione in bella vista. A quel punto, il malcapitato ha effettuato il pagamento con un versamento su carta postepay. Pochi giorni dopo la sorpresa, il pacco è arrivato, ma dentro c’era un vecchio telefono cordless privo di base.

Le indagini, particolarmente articolate, hanno dimostrato che la truffatrice aveva, non solo utilizzato nome e cognome fasulli, ma aveva anche falsificato il dominio e la registrazione sul sito di annunci on line. Era evidente che l’artefice del raggiro avesse esperienza in materia.  

I dubbi sono diventati ‘certezze’ è  emerso che era già coinvolta in un’altra indagine, per aver preso parte di un’associazione per delinquere composta da 73 connazionali specializzati in clonazioni di carte di pagamento. Ora dovrà anche rispondere di truffa a mezzo di strumento informatico.     

Seconda indagine

Altri due truffatori, un 43enne ed un 58enne, tutti e due residenti a Torino ‘conosciuti’ per aver già commesso reati contro il patrimonio sono stati smascherati. Avevano promesso alla vittima, la vendita di una stampante professionale del valore di circa 2.500 euro.

Anche qui, dopo aver ricevuto convincenti rassicurazioni sulle condizioni e sulla qualità dell’oggetto, l’acquirente ha provveduto a versare l’importo pattuito su un conto corrente bancario intestato a uno dei due malintenzionati. Si accorgeva di essere stato truffato nel momento in cui inviava a sue spese un corriere per il ritiro dell’oggetto. L’indirizzo fornito rispondeva a un capannone di un’azienda completamente estranea alla vicenda. Dopo quest’episodio, la vittima aveva cercato in tutti i modi mettersi in contatto con i venditori, senza ottenere nulla. Si erano resi irreperibili, fino a quando non hanno dovuto fare i conti con una denuncia per truffa in concorso.

Terza indagine

Sono state denunciate altre due persone, ritenute responsabili di truffa a mezzo informatico in danno di due malcapitati utenti di siti di vendite on line che nei mesi scorsi avevano presentato denuncia contro ignoti presso il Commissariato di Gallipoli. Al centro delle indagini sono finite due donne: una del casertano ed una del vicentino. Avevano messo in vendita rispettivamente un navigatore satellitare, mai arrivato a destinazione malgrado numerosi solleciti andati a vuoto e un’automobile che veniva fittiziamente utilizzata da più inserzionisti in diversi siti di annunci on line.



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