Dopo oltre quattro mesi di carcere, Maria Antonietta Gualtieri, Presidente dell’Associazione Antiracket Salento, ottiene gli arresti domiciliari. Il gip Giovanni Gallo ha accolto l’istanza degli avvocati Luigi e Roberto Rella che chiedevano la revoca o la sostituzione della misura cautelare.
Le decisioni del Giudice
Il giudice ritiene anzitutto che le condizioni di salute della Gualtieri, 62enne leccese , che ha perso oltre venti chili durante il periodo trascorso in carcere, necessitino “di controlli psichiatrici ravvicinati e richiedono una stabilizzazione terapeutica che potranno essere realizzati al meglio al di fuori di una struttura detentiva”. Inoltre, secondo il gip, riguardo il pericolo d’inquinamento probatorio “che le indagini sono concluse e pertanto le esigenze cautelari possono essere attenuate”. Infine, quanto al pericolo di reiterazione del reato, il gip Gallo sostiene che la misura dei domiciliari “sia attualmente idonea a impedire la possibile reiterazione di condotte criminose… considerato anche la sospensione dalle attività della Associazione Antiracket Salento”.
L’interrogatorio di Maria Antonietta Gualtieri
Ricordiamo che nei giorni scorsi, la Gualtieri è stata ascoltata per oltre tre ore dai pubblici ministeri dai pubblici ministeri Massimiliano Carducci e Roberta Licci. Difatti, i suoi legali, a seguito della chiusura delle indagini preliminari, avevano chiesto l’interrogatorio.
Anzitutto, la Gualtieri ha sottolineato come l’Antiracket Salento, sia stata realmente attiva sul territorio. Dunque, la sua funzione originaria di associazione finalizzata al contrasto dell’usura sarebbe stata rispettata e messa in atto attraverso numerose pratiche, poi sfociate in procedimenti civili e penali. Non solo, poiché la scelta della sede dell’Associazione Antiracket Salento avrebbe avuto il beneplacito della Giunta Comunale. Riguardo i relativi lavori di ristrutturazione, la Gualtieri ha specificato di non essersi occupata né dell’affidamento alla ditta Saracino e tantomeno della rendicontazione. Nessuna truffa, attraverso false fatturazioni, ha sottolineato la Gualtieri, rapporti di collaborazione trasparenti ed attività regolarmente svolte.
Secondo la Procura, il Presidente dell’associazione Antiracket Salento, invece, avvalendosi dell’apporto di numerosi altri soggetti, tra inquadrati all’interno della stessa associazione e pubblici amministratori, oltre che privati imprenditori ed avvocati, avrebbe posto in essere più condotte delittuose volte al fraudolento accesso ai finanziamenti.
Le accuse
La Gualtieri risponde delle accuse di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione, concussione, falso ideologico e materiale, millantato credito. Non solo, anche di associazione a delinquere nel ruolo di capo, ma anche di promotore assieme a Giuseppe Naccarelli e Pasquale Gorgoni. Quest’ultimo è l’unico indagato che si trova tutt’ora ristretto in carcere, dopo che il gip ed il Riesame hanno rigettato la richiesta di scarcerazione o di attenuazione della misura cautelare.
