Razzia di denaro, paramenti e preziosi ex voto nelle chiese, nove arresti all’alba

L’operazione eseguita dai Carabinieri delle compagnie di Maglie e Casarano denominata “Santi medici”. L’inchiesta è stata avviata nel 2015 ha consentito di ricondurre all’attività del gruppo criminale 22 episodi.

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Avevano messo in piedi una banda molto ben organizzata dedita ai furti in molte chiese del Salento, nelle quali avevano fatto razzia di offerte dei fedeli, paramenti sacri e preziosi ex voto.

Per compiere le loro azioni usavano ogni tipo di accortezza: frequenti cambi di numeri di telefono; un linguaggio molto criptico; utilizzo di auto o targhe rubate, occultamento degli arnesi da utilizzare nei pressi del bersaglio da colpire. Erano anche arrivati al punto di imbottire i vestiti per cambiare la propria fisionomia.

Per questi motivi, alle prime luci dell’alba di oggi Emanuele Zompì, Antonio Crisigiovanni, Luigi De Micheli, Lucio Parrotto, Alessio Ciriolo, Antonio Valentino, Gianluca De Paolis, Antonella Stefano e Veronica Iacobazzi, sono stati destinatari di un provvedimento di custodia cautelare (cinque in carcere e quattro ai domiciliari), emessi dal Giudice delle indagini preliminari Panzera, su richiesta del Sostituto Procuratore Licci che adesso dovranno difendersi a vario titolo dall’accusa di “associazione per delinquere finalizzata ai furti e alla ricettazione”.

Gli arresti eseguiti dai Carabinieri della Compagni di Maglie, guidati dal Capitano Giorgio Antonielli, coadiuvati dagli uomini dell’Arma della Compagnia di Casarano  e con il supporto aereo di un elicottero del 6° NEC di Bari.

I fatti

L’indagine, nata per caso a seguito di un fermo stradale nel 2015 (sviluppatasi dall’agosto di quell’anno fino all’agosto del 2016) e nel quale vennero rinvenuti una serie di arnesi atti allo scasso, hanno portato ad accertare 22 episodi di furti ai danni di chiese o parrocchie in vari comuni della provincia di Lecce, per un valore che oscilla dai 200 ai 250mila euro.

I luoghi in cui si sono svolti i colpi

A essere prese di mira le istituzioni religiose dei comuni di Cannole, Carpignano, Collepasso (tre furti avvenuti), Corigliano, Matino (due furti avvenuti), Melissano, Miggiano, Minervino, Montesano Salentino, Muro Leccese, Neviano, Parabita, Poggiardo, Ruffano (due episodi), Sanarica (due furti), Sternatia, Supersano e Tricase.

L’indagine a opera dei Carabinieri è stata ribattezzata “Santi Medici”, dal nome della chiesa del comune di Neviano che ha fatto sì che si desse una svolta agli accertamenti.

Nel corso delle verifiche sono stati accertati, altresì, 3 furti a opera di bar e sale slot e ulteriori attività illecite tra cui Traffico di stupefacenti, detenzione abusiva di armi, ricettazione e furti d’auto.

Il denaro trafugato nelle parrocchie a volte veniva usato per il sostentamento quotidiano, altre, per essere reinvestito nell’acquisto di armi e droga.

Un importante il ruolo di supporto hanno avuto le due donne che noleggiavano a loro nome le auto per compiere le azioni, quest’ultime pagate con soldi in moneta.



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