Assassinio coniugi Porto Cesareo, si cercano i complici di Tarantino

I carabinieri non escludono la possibilità che Tarantino abbia potuto agire non da solo, pur ritenendo il fatto improbabile. Per questo il sequestro delle due auto in uso ad un marocchino

Non si sono ancora concluse le indagini sull’omicidio dei coniugi Luigi Ferrari e Maria Antonietta Parente, la coppia massacrata, la notte del 24 giugno 2014, nella loro casa di Porto Cesareo.

Nelle ore successive al delitto, i carabinieri arrestarono Vincenzo Tarantino, originario di Avetrana, già convivente con una nipote delle vittime. Tarantino è ancora in carcere e sino ad oggi è rimasto l’unico indagato per quella drammatica vicenda, che ha sconvolto la piccola comunità jonica. I carabinieri, infatti, hanno eseguito il sequestro di due auto, disposto dal Pubblico Ministero Giuseppe Capoccia, il Sostituto Procuratore che si occupa dell’inchiesta. Le due macchine erano in uso ad un cittadino marocchino.

In sostanza non si esclude la possibilità che Tarantino abbia potuto agire non da solo, pur ritenendo il fatto improbabile. Per questo il sequestro si è reso necessario in quanto le indagini sull’efferato delitto hanno consentito di appurare che sulle vetture potrebbero esserci elementi utili per chiarire meglio quanto accaduto nella notte tra il 23 e il 24 giugno nella villetta alla periferia di Porto Cesareo.



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