Presunto abuso d’ufficio per la gestione di un canile: assolto il comandante della polizia municipale di Melendugno

I giudici della seconda sezione collegiale hanno assolto, “perché il fatto non sussiste”, Antonio Nahi, 61enne di Melendugno.

Si conclude con l’assoluzione il processo a carico del comandante della polizia municipale di Melendugno, accusato di avere violato “le norme sulle procedure concorsuali” per la gestione del canile comunale.

I giudici della seconda sezione collegiale (Presidente Pietro Baffa) hanno assolto, “perché il fatto non sussiste”, Antonio Nahi, 61 anni di Melendugno. Rispondeva dell’ipotesi di reato di abuso d’ufficio. In precedenza, anche il pm Alessandro Prontera ha invocato l’assoluzione. Un’associazione ambientalista, invece, si era costituita parte civile, con l’avvocato Americo Barba.

Ricordiamo che, nei mesi scorsi, il gip Edoardo D’Ambrosio, aveva rigettato la richiesta d’archiviazione avanzata dal pm Paola Guglielmi e disposto l’imputatazione coatta di Nahi.

Secondo l’accusa, il comandante della municipale avrebbe affidato la gestione del canile direttamente ad un privato, non iscritto all’Albo Regonale, nonostante la legge preveda la possibilità di affidare la gestione delle strutture destinate a ricovero e custodia dei cani, ad associazioni ambientaliste. Inoltre, si legge nel provedimento d’imputazione coatta, “veniva corrisposto al soggetto favorito un compenso di circa 2.500 euro mensili al netto delle spese di manutenzione ordinaria e dell’approviggionamento del mangime per gli animali”.

Antonio Nahi è assitito dall’avvocato Giuseppe Corleto. La difesa dell’indagato, attraverso due “memorie”, ha sostenuto l’insussitenza delle violazioni di legge, poiché il Comune di Melendugno avrebbe gestito il canile in “proprio”.



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