Si conclude con l’assoluzione di tutti gli imputati il processo su di una serie di presunte irregolarità nella realizzazione del chiosco bar “Skafè al Casotto” di Porto Badisco. Nelle scorse ore, il Tribunale penale di Lecce in composizione Collegiale (Presidente Cinzia Vergine) ha assolto con formula piena i tecnici comunali, i gestori dell’Ente parco ed i privati titolari della concessione demaniale dalla pesante accusa di abuso d’ufficio e falso in atto pubblico perché “il fatto non sussiste”.
Sotto la lente della Procura erano finite una serie di presunte irregolarità amministrative che sarebbero state poste in essere per consentire l’apertura del chiosco bar “Skafè al Casotto” di Porto Badisco, marina di Otranto.
Secondo la prospettazione della Procura, i titoli edilizi ed autorizzativi volti al cambio di destinazione d’uso della concessione demaniale e della realizzazione del chiosco-bar, sarebbero stati il frutto di abuso d’ufficio e di falso ideologico in atto pubblico da parte dei tecnici del Comune di Otranto (Emanuele Maggiulli, Roberto Aloisio Roberto, Giuseppe Tondo) e del Presidente dell’Ente Parco Naturale “Costa Otranto-S. Maria di Leuca e Bosco di Tricase” (Nicola Panico), a presunto vantaggio dei concessionari del demanio marittimo, anch’essi tratti a giudizio.
Inoltre, veniva contestato il fatto che per la realizzazione del bar il Comune avrebbe dovuto rilasciare una nuova concessione demaniale, e non semplicemente modificare quella già esistente che consentiva l’uso del manufatto solo come deposito di attrezzi da pesca.
In realtà, è stato dimostrato nel corso dell’istruttoria dibattimentale, che l’autorizzazione paesaggistica, il cambio di destinazione d’uso ed il permesso di costruire hanno rispettato tutte le prescrizioni normative poste a tutela della costa e del Parco.
Il collegio difensivo
Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Antonio Quinto, Luigi Covella, Francesco Romano, Carlo Viva, Mauro Finocchito, Gabriella De Giorgi e Stefano De Francesco.
“La decisione è di particolare interesse – ha dichiarato l’Avv. Antonio Quinto, difensore del Dirigente dell’UTC Emanuele Maggiulli – perché esclude gli addebiti di illiceità prefigurati a carico del procedimento semplificato di variazione della concessione demaniale in assenza di gara pubblica, peraltro sulla scorta di una specifica elaborazione giurisprudenziale del Giudice Amministrativo. Per altro verso è significativo l’aver ritenuto corretta l’esecuzione di interventi di trasformazione dei manufatti esistenti all’interno del perimetro del Parco e la relativa utilizzazione per l’esercizio di attività economiche”.