Assunzioni fittizie nell’impresa di raccolta rifiuti? Inchiesta dell’Antimafia e due indagati

Il procuratore capo, facente funzioni, dell’Antimafia Antonio De Donno ha disposto le prime verifiche da tempo per far luce sul sistema di affidamento degli appalti pubblici. Risultano iscritte nel registro degli indagati due persone per l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio.

Un'inchiesta aperta dalla Procura leccese, prima dello scioglimento del consiglio comunale di Parabita per infiltrazioni mafiose.
Il procuratore capo, facente funzioni, dell'Antimafia Antonio De Donno ha disposto le prime  verifiche già da tempo, sulle presunte assunzioni fittizie in un'impresa di raccolta di rifiuti per far luce sul sistema di affidamento degli appalti pubblici. Dopo una prima informativa depositata dagli investigatori, risultano iscritte nel registro degli indagati due persone. Entrambe rispondono dell'ipotesi di reato di abuso d'ufficio. Anche nel decreto del Viminale, presumibilmente su impulso degli accertamenti eseguiti dalla Procura, emergerebbero sospetti sulle assunzioni e sui compensi a mezzo voucher per lavori che fattivamente non venivano svolti.
 
Vi è poi  il "nodo" proroghe, al fine di bypassare le gare d'appalto. Ad indagare, la Procura della Corte dei Conti di Bari per presunto danno erariale, dopo la relazione a firma del presidente dell’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) Raffaele Cantone. Nel mirino dei finanzieri, sarebbero finiti tre Aro (Ambito di raccolta ottimale) del Basso Salento.

Ricordiamo, che già l'inchiesta "Coltura" ha permesso di disvelare un presunto intreccio di potere tra mafia e politica nel comune di Parabita. Le indagini del Ros sono state avviate nel 2013 e sono proseguite anche grazie alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Massimo Donadei. Tra gli indagati di quell'inchiesta, l'oramai vicesindaco di Parabita, Giuseppe Provenzano ( il “Santo in paradiso”, come lo stesso si definiva in alcune conversazioni) accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. L’uomo si sarebbe interessato a far assumere alcuni sodali del clan Giannelli, o loro congiunti, come operatori ecologici nell’impresa di racconta di rifiuti che opera in quel Comune. Successivamente alla condanna degli imputati, ( il processo al vicesindaco è ancora in corso) ,
si è aperto un nuovo capitolo giudiziario per il Comune di Parabita: l'insediamento della commissione straordinaria, nominata dopo la decisione del Governo di sciogliere il consiglio comunale salentino per infiltrazioni mafiose.

La squadra che resterà in carica 18 mesi con un’eventuale proroga di altri sei, è composta da due vice-prefetti, Gerardo Quaranta e Andrea Cantatori, e dal dirigente prefettizio di seconda fascia Sebastiano Giangrande.



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