Era seduta su una panchina con delle amiche quando un uomo, descritto come “molto trasandato”, si è avvicinato e ha cominciato a farle delle avances sempre più e spinte e insistenti. Prima le avrebbe rivolto degli apprezzamenti per l’aspetto fisico, poi si sarebbe seduto accanto a lei, toccandole la coscia più volte. E, non contento, avrebbe continuato imperterrito ad importunarla con un approccio sgradevole e volgare fino a quando la una 22enne, spaventata e atterrita da comportamento di quello sconosciuto, si è allontanata velocemente con le sue amiche e ha chiesto aiuto al 113.
Fuggire via, far perdere le sue tracce non è servito. Gli agenti della sezione volanti che hanno raggiunto il posto, in pieno centro, hanno ascoltato il racconto delle ragazze e raccolto tutti i particolari utili a dare un nome all’uomo. Grazie alla descrizione, i poliziotti sono riusciti a risalire al 47enne di Lecce ora denunciato per violenza sessuale. Il suo è un volto noto, negli ultimi dieci anni ha collezionato altre accuse di questo tipo, spesso adottando tecniche simili per avvicinare le vittime.
Non solo. A luglio il personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico lo ha indagato in stato di libertà per interruzione di pubblico servizio. Aveva preteso, discutendo con l’autista di un autobus delle autolinee urbane, di salire a bordo del mezzo senza biglietto.
L’uomo, che era sottoposto alla misura alternativa della detenzione domiciliare, come detto, è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica per il reato di violenza sessuale e per la violazione alle prescrizioni inerenti l’applicazione della misura detentiva.
