“Una tragedia, l’ennesima, che si sarebbe potuta evitare se solo le marine leccesi disponessero di un servizio sanitario tempestivo, almeno davanti alle emergenze”. Sono le parole del presidente dell’associazione marina di Torre Chianca Daniele Biasco il quale ha personalmente chiamato il 118 non appena scattato l’allarme per quanto stava accadendo in mare dove il 73enne Paolo Ingrosso veniva colto da malore.
Un’attesa di quasi mezz’ora per la prima ambulanza disponibile. Giunti sul posto i soccorritori hanno praticato un massaggio cardiaco, ma cittadini, villeggianti e agenti di Polizia con i militari della Capitaneria di Porto, hanno assistito sul bagnasciuga ai vani tentativi di riportare l’uomo alla vita. La cronaca racconta com’ è andata a finire.
“Siamo stanchi, come persone prima che come cittadini, di dover alzare la voce ogni volta per far valere i nostri diritti, mentre qualcuno paga a caro prezzo lo scotto dei disagi che ancora viviamo. – dichiara Daniele Biasco – Non si può accettare che in una zona balneare frequentata ogni giorno da migliaia di bagnanti non si disponga di un’ambulanza, ma solo di una guardia medica. È impensabile che ogni giorno si debba sperare di scampare a tragedie come questa, solo perché non si è pronti per fronteggiarle. Non abbiamo soltanto perso una vita, ma anche la dignità”.
Non hanno pace le marine leccesi, le problematiche sono tante e si ripresentano a cadenza fissa ogni anno, ogni estate. Dai rifiuti sulle spiagge ad un sistema di emergenza che evidentemente non è sufficiente.
Non solo carenza di servizio sanitario
“La garanzia di un’ambulanza è urgente e imprescindibile, come la necessità di una migliore viabilità, regolarizzata da adeguata segnaletica verticale e orizzontale ma anche dalla presenza di vigili che contrastino l’anarchia e i parcheggi selvaggi. Gli ingorghi che si creano, soprattutto nel fine settimana, impediscono a qualunque mezzo di soccorso di arrivare a destinazione in breve tempo. E le fatalità, si sa – conclude il Presidente dell’Associazione – non attendono i tempi della burocrazia”.
