Bancarotta di una società di prodotti petroliferi, ex consigliere comunale di Taviano condannato a 6 anni e 3 mesi

Il collegio giudicante ha ritenuto il 46enne Massimo Portaccio, in qualità di amministratore anche di diritto della FRA.M.OIL S.r.l, colpevole dei reati di bancarotta fraudolenta. I giudici hanno anche disposto l’interdizione dall’attività imprenditoriale per dieci anni.

Avrebbe nascosto il fallimento della sua società di prodotti petroliferi e per l'ex consigliere comunale di Taviano Massimo Portaccio arriva una condanna a 6 anni e 3 mesi.
  
Il collegio della prima sezione penale (Presidente Gabriele Perna) ha ritenuto il 46enne colpevole dei reati di bancarotta fraudolenta per distrazione e documentale. I giudici hanno anche disposto come pena accessoria, l'interdizione dall'attività imprenditoriale per la durata di dieci anni. In precedenza, il pubblico ministero Stefania Mininni ha invocato la stessa pena.
  
Francesca Portaccio, 43enne di Taviano e sorella di Massimo, nell'ambito dello stesso procedimento ha già patteggiato una pena di 1 anno e 8 mesi. Mentre, l'altro coimputato Francesco Simonetti, 51enne di Racale ad 8 mesi.
  
Secondo il titolare dell'inchiesta dr. Giovanni De Palma, l'ex consigliere comunale di Taviano, in qualità di amministratore anche di diritto della FRA.M.OIL S.r.l con sede a Ugento (dichiarata fallita dal tribunale di Lecce nell'aprile del 2011) avrebbe anzitutto distrutto il libro giornale e i registri IVA relativi agli esercizi contabili 1993-2007. Inoltre, sin dalla data di costituzione della società non avrebbe tenuto il libro degli inventari e le scritture ausiliari. Soprattutto non avrebbe annotato, nel periodo compreso tra gennaio ed maggio del 2009, i movimenti degli affari; rendendo impossibile la verifica delle attività imprenditoriali e la ricostruzione del patrimonio della società, per una cifra complessiva di oltre 450 mila euro (crediti verso clienti, crediti in sofferenza, cambiali attive). Nello stesso periodo, Portaccio avrebbe "distratto" la somma di oltre 230 mila euro, ricavata dalla cessione dei prodotti petroliferi verso un cliente. Stesso discorso, in merito a diversi automezzi per un ammontare di circa 38mila euro.
  
Massimo Portaccio è assistito dall'avvocato Biagio Palamà. Il legale ha sottolineato la mancanza di responsabilità da parte del proprio assistito, poiché egli, tra il 2006 ed il 2009, non ha ricoperto il ruolo di amministratore di fatto della FRA.M.OIL S.r.l. A seguito del arresto nel gennaio del 2007 (su una presunta truffa nel settore del gasolio), egli si dimise dalla carica, poi ricoperta dalla sorella.
  
L'avvocato Palamà ha già annunciato che, dopo il deposito delle motivazioni della sentenza, proporrà ricorso in Appello.



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