“Canapa sativa” con principio attivo inferiore al limite, ma non droga. Una consulenza tecnica lo scagiona

Lo scorso dicembre i carabinieri trovarono in casa dell’uomo alcune piante di canapa. Lui, però, non solo aveva regolarmente denunciato i terreni in coltivazione, ma la “Canapa Sativa” rinvenuta aveva un principio attivo non determinabile.

Nessuna sostanza stupefacente. Si trattava soltanto di “Canapa Sativa” dal principio attivo non determinabile, con concentrazione molto bassa, inferiore al limite di sensibilità. A stabilirlo è stata una consulenza tecnica disposta dal Pubblico Ministero. Questo scagiona il signor S.M., originario di Pietrelcina (provincia di Benevento) ma residente a Nociglia, che lo scorso metà dicembre è stato protagonista di un vero e proprio incubo personale. Ma andiamo con ordine.

Lo scorso 13 dicembre 2017, i Carabinieri di Nociglia ed i Vigili del Fuoco intervennero presso l’abitazione dell’uomo, dove avvenne un incendio. Durante il sopralluogo, furono rinvenute alcune piante di marijuana in fase di essiccazione, oltre a foglie e semi della stessa sostanza per un peso complessivo di 3,1 kg.

Ed il punto sta proprio qui. La legge 242 del 2016 prevede un sistema di controlli, a campionatura, nei confronti di chi coltiva cannabis sativa, ovvero cannabis “utile”, che però nel suo caso forse non è avvenuto. Non solo. L’uomo aveva regolarmente denunciato i terreni in coltivazione.

Chiaramente, l’uomo non  ha accettato affatto l’accusa e grazie alla consulenza tecnica d’ufficio predisposta dal Pm, è riuscito a dimostrare che le accuse rivoltegli andavano riviste.



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