Cartelle cliniche bruciate in campagna, la Asl avvia una verifica interna

Dopo la scoperta ‘casuale’ del primo cittadino, Ezio Conte continuano le indagini per tentare di capire come siano finite in una campagna di San Donato, centinaia e centinaia di cartelle cliniche di pazienti oncologici.

La scoperta aveva lasciato tutti a metà tra rabbia e indignazione: centinaia di cartelle cliniche di pazienti oncologici ricoverati presso l'ospedale Vito Fazzi di Lecce erano state abbandonate nelle campagne di San Donato. Sopra nomi e cognomi, indirizzi, patologie sofferte e le cure necessarie. Insomma, tutti i dati sensibili di persone curate nel nosocomio del capoluogo barocco.
 
Qualcuno aveva persino tentato di appiccare il fuoco per disfarsi, forse, del cumulo di carta ma il fumo  sprigionato è stato notato dal primo cittadino Ezio Conte, impegnato in uno dei suoi abituali giri di perlustrazione nelle campagne alla ricerca di eventuali discariche abusive. Un giro provvidenziale che ha aperto la strada alle indagini della Procura e Asl di Lecce, immediatamente scese in campo, ognuna secondo la propria competenza, per fare chiarezza.  
 
«Garantiamo che questa Azienda è da tempo in regola con le procedure per la tenuta, archiviazione e scarto della documentazione sanitaria in suo possesso,  in conformità alla normativa vigente sulla privacy e alla regolamentazione sul massimale di scarto, così come indicato dalla sovrintendenza archivistica della Puglia» tengono a precisare dall’ASL di Via Miglietta.  «Tutte le strutture aziendali seguono ordinariamente la procedura prescritta».
 
In merito all'episodio in questione, la direzione aziendale, non potendo escludere un'azione di natura dolosa, ha avviato una verifica interna con l'obiettivo di appurare eventuale sottrazione di originali o di copie di documentazione sanitaria.
 
Le indagini sono ancora all’inizio. La speranza è che si possa ricostruire il puzzle e rintracciare chi abbia gettato o bruciato le cartelle cliniche nella campagna di San Donato.



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