Morte di un giovane parà in caserma. Chiesta condanna a 18 anni per un militare salentino

Secondo l’accusa, insieme ad altri due militari percosse violentemente la vittima per punirla, perché stava telefonando all’interno della caserma, senza rispettare le disposizioni interne.

La Procura militare chiede la condanna a 18 anni per Andrea Antico, 41 anni, originario di Casarano, ex comandante della Folgore, con l’accusa di omicidio volontario nel processo con rito abbreviato (consente lo sconto di pena di un terzo) sulla morte del giovane allievo paracadutista della Folgore, Emanuele Scieri, avvenuta nell’agosto di 22 anni fa, nella caserma “Gamerra” di Pisa.

Invece, la Procura ha chiesto 4 anni di carcere per favoreggiamento (con rito abbreviato), per il generale Enrico Celentano allora comandante della Folgore e l’ex aiutante maggiore Salvatore Remondia, Il pm ha però chiesto di modificare il reato di Remondia da favoreggiamento e depistaggio.

La sentenza del gup Pietro Murano è prevista per l’11 ottobre

Invece, gli altri due imputati, gli ex caporali Alessandro Panella e Luigi Zabara, saranno giudicati con rito ordinario, con l’accusa di omicidio volontario, in concorso con Antico.

I fatti contestati risalgono alla notte del 13 agosto 1999, in un orario compreso tra le 22.30 e le 23.45 circa. Secondo l’accusa, i tre militari percossero violentemente Scieri per punirlo, perché stava telefonando all’interno della caserma, senza rispettare le disposizioni interne.

Per punizione lo avrebbero costretto a salire su di una torre. Ad un certo punto, a causa delle vessazioni subite, Scieri avrebbe perso l’equilibrio, cadendo a terra da un’altezza di 5 metri. I militari, secondo l’accusa, non avrebbero fatto nulla per soccorrerlo e il giovane militare sarebbe morto a causa delle gravi lesioni. Intanto sulla vicenda, è ancora in corso un’indagine della Procura di Pisa.



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