“Pizzicato” con la cocaina in macchina, nascondeva anche soldi tra le pareti di casa. Condannato a 4 anni ed 8 mesi

La sentenza nei confronti di Gianluca Calabrese, 35enne di Copertino è stata emessa dal gup Sergio Tosi, al termine del rito abbreviato

Arriva la condanna per Gianluca Calabrese, 35enne di Copertino, arrestato nel novembre 2021 per detenzione di cocaina. Il gup Sergio Tosi, al termine del rito abbreviato, gli ha inflitto la pena di 4 anni ed 8 mesi di reclusione, escludendo l’aggravante dell’ingente quantità e la recidiva.

L’imputato è assistito dagli avvocati Daniele Scala e Ladislao Massari che potranno presentare ricorso in Appello.

Invece, in una scorsa udienza, ha già patteggiato la pena a 5 anni di reclusione e 30mila euro di multa, Cristian Roi, 40enne originario di Copertino, ma residente a Nardò, difeso dagli avvocati Daniele Scala ed Alessandro Stomeo.

Ricordiamo che nel marzo scorso, la Squadra Mobile di Lecce ha dato esecuzione alla misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal gip di Lecce, su richiesta della Procura, oltre alla notifica di un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, della somma complessiva di euro 44.240,00, nei confronti dei due, già detenuti presso il carcere di Lecce dal mese di novembre del 2021.

Lo scorso 8 novembre i poliziotti arrestarono, a Copertino, nella flagranza del reato di detenzione aggravata di sostanza stupefacente, sia Calabrese che Roi, trovati in possesso, uno di kg.1,165 di cocaina in macchina, l’altro di circa mezzo kg di cocaina e mezzo kg di marijuana e di oltre 9 kg di hashish. Nell’occasione, nella disponibilità di Roi, furono rinvenute e sequestrate banconote per un importo complessivo di 26.540 euro suddiviso in mazzette, oltre ad un block notes contenente appunti, verosimilmente riferibili all’illecita attività.

La successiva attività di indagine, consentì, il successivo 18 novembre, il rinvenimento, presso un’azienda florovivaistica dell’agro di Nardò, gestita da Roi, di oltre 77 kg di hashish, suddivisi in panetti ed interrati in più punti del sottosuolo, custoditi in bidoni in plastica.

Le successive perquisizioni consentirono, infine, di rinvenire, nell’abitazione di Calabrese, occultata nella muratura dell’immobile, l’ulteriore somma di 17.700 euro in banconote di vario taglio, verosimile provento dell’illecita attività, oltre a diverso materiale utile per il confezionamento dello stupefacente, apparecchiature elettroniche ed altro materiale abitualmente utilizzato per eludere le attività d’indagine della Polizia.

 

 

 



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