Si conclude con la condanna a 10 anni di reclusione, il processo nei confronti della automobilista accusata di omicidio stradale, a seguito dell’incidente con un giovane motociclista. Andrea Maggio, 24enne di Squinzano, perse la vita dopo il ricovero in ospedale.
Il gup Maria Francesca Mariano, nella giornata di oggi, al termine del rito abbreviato condizionato all’espletamento di una perizia sull’incidente, ha condannato una 39enne di Trepuzzi. Il giudice ha considerato nel computo della pena l’aggravante della circolazione contromano e la guida sotto effetto di stupefacenti ed alcol. Come si legge nella sentenza: «Dalle analisi espletate è risultato che l’imputata avesse nel sangue un tasso alcolemico pari a 0,5 g/l e fosse positiva ai cannabinoidi, analisi riscontrate da indagine ospedaliera, dunque totalmente attendibili, come evidenziato dai referti in atti».
L’imputata è stata condannata anche al risarcimento del danno in separata sede in favore dei familiari della vittima che si erano costituiti parte civile con gli avvocati Pierfilippo Centonze ed Elvia Belmonte.
Il pubblico ministero Giorgia Villa ha chiesto la condanna a 3 anni e 6 mesi di reclusione.
La 39enne di Trepuzzi è assistita dagli avvocati Marco e Andrea Pezzuto che presenteranno ricorso in Appello contro la sentenza.
Il drammatico sinistro stradale è avvenuto nel tardo pomeriggio del 20 giugno del 2019, lungo la strada che da Casalabate conduce a Trepuzzi.
Andrea Maggio, 24enne di Squinzano, studente universitario di Medicina, a bordo della propria motocicletta, si scontrò frontalmente contro un’utilitaria, guidata da una signora trepuzzina. Il violento impatto sbalzò il ragazzo dal mezzo. Il giovane non morì sul colpo, ma nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce.
Il pm Maria Rosaria Micucci, nel corso delle indagini, condotte ha conferito una consulenza tecnica all’ingegnere Lelly Napoli per far luce sulla dinamica dell’incidente.
Dopo la condanna maturata al termine del processo con rito abbreviato, come detto, la difesa potrà proporre ricorso in Appello.
