Stalking al ‘femminile’ verso l’ex marito, confermata la condanna in Appello per una 43enne leccese

I fatti si sono verificati tra il 2012 ed il 2018. La donna è accusata di una serie di telefonate, insulti, pedinamenti e perfino del danneggiamento dell’auto dell’ex coniuge

Si conclude con la conferma della condanna in Appello, il processo a carico di un’insegnante 43enne di Lecce, accusata di stalking nei confronti dell’ex marito commercialista.

La Corte ha inflitto 1 anno e 6 mesi (pena sospesa), nei confronti dell’imputata, come in primo grado. L’insegnante è assistita dall’avvocato Luigi Corvaglia che potrà proporre ricorso in Cassazione.

Le parti civili sono tute assistite dall’avvocato Riccardo Giannuzzi.

Ricordiamo che nel febbraio del 2020, il giudice monocratico Stefano Sernia ha inflitto 1 anno e 6 mesi (pena sospesa), nei confronti dell’imputata. Non solo, poiché il tribunale l’ha condannata al risarcimento del danno, in separata sede, ed al pagamento complessivo di una provvisionale di 42.500 verso le quattro parti civili. Si tratta dell’ex marito, dei suoi genitori e della nuova compagna.

L’inchiesta

I fatti si sarebbero verificati tra il 2012 ed il 2018. La donna è accusata di una serie di telefonate, insulti, pedinamenti e perfino del danneggiamento dell’auto del suo ex. Inoltre, avrebbe strumentalizzato la figlia, per ottenere denaro dal padre.

E in un’occasione, la 40enne avrebbe perfino contattato la polizia, attestando la scomparsa della figlia. Nei suoi confronti, il gip Cinzia Vergine aveva disposto la misura cautelare del divieto di avvicinamento al marito, ai suoi genitori e alla nuova compagna.

 



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