Telefonate anonime e messaggi offensivi sui social. Condannata la “rivale in amore” per stalking

Non solo, era accusata di danneggiamento per avere imbrattato di vernice spray la macchina della collega di lavoro. 

Si conclude con la condanna, il processo a carico di una 56enne di Montesano Salentino, accusata di aver perseguitato una collega di lavoro con telefonate anonime, lettere e messaggi offensivi, anche attraverso i social network, accecata dalla gelosia per un uomo conteso. Non solo, avrebbe in più occasioni imbrattato di vernice spray la macchina della “rivale in amore”.

Nelle scorse ore, il giudice Annalisa De Benedictis, ha inflitto 1 anno e 3 mesi di reclusione (pena sospesa e non menzione), con le attenuanti generiche, all’imputata che rispondeva di stalking e danneggiamento aggravati.

Il giudice ha disposto una provvisionale di 8mila euro, oltre al risarcimento in separata sede, in favore della parte civile, assistita dall’avvocato Mario Coppola.

 L’imputata, difesa dall’avvocato Giuseppe Gatti, potrà fare ricorso in Appello.

L’inchiesta ha preso il via dalle svariate denunce presentate dalla presunta vittima, presso la locale stazione dei carabinieri. I fatti si sarebbero verificati tra l’estate del 2019 e febbraio del 2022.

Secondo l’accusa, in questo lungo lasso di tempo di quasi tre anni, la donna, mossa dalla gelosia, avrebbe anzitutto effettuato numerose telefonate anonime, inoltrando anche vari messaggi dal contenuto diffamatorio e minaccioso all’indirizzo della collega.

E avrebbe inoltre pubblicato sui social network delle foto di quest’ultima con tag offensivi che inoltrava a diverse colleghe di lavoro. E poi, è accusata di aver fatto recapitare alcune lettere anonime, contenenti dei bigliettini dal contenuto diffamatorio (anche all’indirizzo di una conoscente della presunta vittima).

Come detto, l’imputata risponde anche di una lunga serie di episodi di danneggiamento.

In varie occasioni avrebbe imbrattato con una vernice spray di colore nero, il paraurti, la fiancata ed il tetto della macchina della collega. Non solo, poiché in una circostanza avrebbe danneggiato con la vernice anche il portone d’ingresso, il muro esterno e le persiane dell’abitazione della presunta vittima.

In seguito si svolse l’udienza preliminare davanti al gup Sergio Tosi che accolse la richiesta di rinvio a giudizio della pm Erika Masetti.  Si è poi arrivati alla celebrazione del processo conclusosi con la lieve condanna dell’imputata.



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