Una privata abitazione costruita in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico nel Capo di Leuca, per questi motivi il giudice monocratico Silvia Saracino ha condannato cinque imputati per lottizzazione abusiva, riconoscendo però le attenuanti generiche.
Le pene
Nello specifico, sono stati inflitti (disponendo la sospensione della pena “condizionata” alla demolizione delle opere abusive e la non menzione della condanna): 5 mesi di arresto ad Alessandro Candido, 47enne di Monteroni e Oronzo Candido, 57enne di Lecce, in qualità di proprietari di un locale deposito e di una pajara; Pietro Millefiori, 58enne di Serrano (frazione di Martano), direttore dei lavori per conto dei fratelli Candido; Cosimo Bisanti, 60 anni di Gagliano del Capo, titolare dell’impresa edile “Stella Costruzioni”; Salvatore Serracca, 65 anni di Gagliano del Capo, Responsabile del Settore tecnico comunale. Quest’ultimo, assistito dagli avvocati Giuseppe Corleto e Pietro Nicolardi è stato assolto dal reato di falso ideologico. Il giudice ha disposto per tutti, anche il pagamento di una ammenda di 25.000 euro ciascuno.
Le ipotesi dell’accusa
Secondo l’accusa, i cinque imputati avrebbero realizzato opere edilizie in una zona di particolare pregio ambientale, ricadente nel “Parco Naturale Costa Otranto Santa Maria di Leuca”; dunque senza il permesso di costruire e sprovvisti di nullaosta paesaggistico. Tali interventi sarebbero stati messi in atto su immobili preesistenti, aventi tutti destinazione non residenziale. In particolare sarebbero state costruite: una privata abitazione di due vani; un terrazzamento pavimentato; una rampa carrabile. Infine, altri interventi edilizi sarebbero stati eseguiti su un’antica pajara. I fatti risalgono al dicembre del 2013.
Il collegio difensivo è completato dagli avvocati Marco Epifani, Cosimo Gabriele Rosafio ed Angelo Oliva.
